Il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo Diodato si esibirà sul prestigioso palco del Teatro antico di Taormina, mercoledì 5 agosto 2020 (ore 21), per l’esclusiva data del tour “Concerti di un’altra estate”.
Il concerto di Diodato inaugura la prestigiosa programmazione dell’edizione 2020 di Sotto il Vulcano, la rassegna itinerante di spettacoli dal vivo per la valorizzazione del territorio Taormina / Etna a cura di Sopra La Panca, in collaborazione con il Comune di Taormina, il Comune di Catania, il Comune di Zafferana Etnea, l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Puntoeacapo Srl e il sostegno di Parco dell’Etna, Fipe, AAT Associazione albergatori Taormina, Assomusica, Radio studio Centrale, con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita. Sotto il Vucano dal 1999, grazie alla musica dal vivo ha creato un circuito turistico ideale per il pubblico che ama la musica popolare contemporanea ed i suoi cantautori.
Il 2020 è l’anno della consacrazione per Diodato: ha vinto con Fai Rumore (certificata platino) il Festival di Sanremo 2020, il Premio della critica Mia Martini Sanremo 2020, il Premio Sala Stampa Radio Tv e Web Sanremo 2020 e il Premio Lunezia. L’8 maggio gli è stato assegnato il premio David di Donatello “Miglior canzone originale” per il brano Che vita Meravigliosa, scritto da Diodato per il film La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek, affermandosi come unico artista italiano solista ad aver vinto sia il Festival di Sanremo che il Premio David, per di più nello stesso anno e con due canzoni diverse, entrambe contenute nel disco Che vita meravigliosa. Il brano è anche candidato ai Nastri d’Argento.
Un’altra estate (Carosello Records) è il nuovo singolo di Diodato, tormentone alternativo, scritto durante il lockdown, e tra i brani più suonati in Italia. Il brano racconta la fine di un tempo sospeso simboleggiato dall’apertura delle pareti di una grande scatola che fanno tornare l’artista a respirare.
Un’altra estate è un tormentone alternativo, caratterizzato da sonorità calde ed evocative, sottolineate dalla potente e solare apertura in cui l’utilizzo di una prevalenza di strumenti acustici, e della voce come strumento, sembra voler raccontare l’inevitabile esplosione naturale di un’estate ormai quasi emotivamente inaspettata.
C’è tutta la consapevolezza, da parte di Diodato, di un vissuto difficile che spinge al desiderio di compiere un gesto semplice, che un tempo sarebbe risultato normale, quasi banale, come il decidere di andarsene al mare, e che ora, invece, assume un significato più profondo, divenendo l’umano tentativo di allontanarsi dalle tinte grigie di una stagione fredda e dura, alla ricerca dell’abbraccio consolatorio di una nuova stagione.