Anche il Cga rigetta il ricorso dei dirigenti di Palazzo Zanca contro la delibera di riduzione delle posizioni dirigenziali operata da De Luca.
A fine novembre il Tar aveva rigettato il ricorso presentato da 8 dirigenti e dal sindacato di categoria, dando quindi il primo round al sindaco. I ricorrenti hanno presentato appello al Consiglio di giustizia amministrativa che ha nuovamente rigettato l’ istanza. La delibera del sindaco è quindi a tutti gli effetti valida.
A finire all’attenzione dei giudici amministrativa era la delibera di giunta n.485 del 22 Luglio 2019, relativa alla «Rideterminazione organica e dichiarazione eccedenza posizioni dirigenziali». Il provvedimento, con cui la giunta De Luca ha preso atto della nuova struttura organizzativa di Messina e ha dichiarato l’eccedenza di 3 unità di personale con qualifica dirigenziale, è stato impugnato dagli interessati che hanno chiesto l’annullamento dell’atto. Nel mirino quindi erano finiti i tagli al numero dei dirigenti.
Il Tar in prima istanza ha rigettato il ricorso, tesi confermata anche in sede di appello. A ricorrere sono stati la Fedirets (Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità); Diracom, l’Associazione dei Dirigenti comunali; i dirigenti Francesco Ajello, Antonella Cutroneo; Salvatore De Francesco; Romolo Dell’Acqua; Giovanni Di Leo; Carmelo Giardina; Domenico Manna; Riccardo Pagano. Il Tar aveva rigettato la richiesta di sospensiva poiché anche in applicazione della delibera di riordino “non sussisteva il requisito del pregiudizio grave e irreparabile, attesa l’eventuale risarcibilità a seguito della decisione di merito».
Secondo il Cga ad un primo esame tipico della fase cautelare i motivi dell’appello non sembrano sostenuti dal prescritto fumus e ciò in riferimento alla violazione delle disposizioni normative (d.lgs. 165/2001, del d.lgs.267/2000) e del Regolamento comunale sull’Ordinamento degli uffici e servizi. Non esiste il fumus neanche per il denunciato vizio di eccesso di potere per difetto di istruttoria irragionevolezza e contraddittorietà fra atti e carenza di motivazione.
“L’ordinanza pare immune dalla censure dedotte e meritevole di conferma anche per quanto affermato in punto di danno grave e irreparabile attesa l’eventuale risarcibilità a seguito della decisione di merito”. Rigettato quindi l’appello i giudici del collegio (presidente Rosanna De Nictolis, estensore Giuseppe Verde) hanno deciso anche la compensazione delle spese.
Soddisfatto il sindaco De Luca: “ Ci hanno fatto la guerra per aver ridotto il numero dei dirigenti da 23 a 9 ed aver accorpato i 20 dipartimenti in 8 dipartimenti. Abbiamo ottenuto un risparmio di oltre 3 milioni di euro l’anno ed abbiamo riportato i dirigenti comunali nella dimensione di legge. Ora è stato confermato che non comandano loro a Palazzo Zanca, bensì il Sindaco e la Giunta Comunale, che può stabilire anche di mandarli a casa per manifesta e conclamata incapacità o riottosità/insubordinazione”.
Il sindaco conclude spiegando che dopo aver modificato il sistema di retribuzione dei dirigenti comunali la guerra potrebbe continuare. “Non costeranno più a fondo perduto, ovvero circa 150 mila euro l’anno cadauno ma appena la metà. Il resto se lo dovranno guadagnare con i risultati“.
“Faccio i complimenti al Segretario/dirigente generale – conclude il Sindaco peloritano – la quale è stata vessata dalla maggior parte dei dirigenti comunali per la correttezza degli atti amministrativi asseverati oggi anche dal Consiglio di Giustizia Amministrativa”.