La rabbia degli orchestrali: “Nessuno pensi di cambiare le carte in tavola”

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’intervista rilasciata da un rappresentante dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele (senza però identificarsi) a MessinaOra, scatenando le reazioni degli orchestrali che da mesi protestano insieme ai dipendenti per una situazione economica divenuta drammatica. In particolare sono state le dichiarazioni relative alla stabilizzazione a non andare giù a chi aspetta da anni di porre fine ad una vita da precario: “Giuridicamente- dichiara il non meglio identificato rappresentante dell’Ente- non è stata data alcuna interpretazione al termine “stabilizzazione”: se dovessimo intenderlo come lavoro a tempo indeterminato dovremmo indire un concorso per titoli ed esami, dal momento che ai tempi gli orchestrali si sono insediati dopo aver eseguito una prova iniziale, ma le leggi cambiano e ciò non può essere mantenuto. Tra l’altro garantire in maniera permanente l’orchestra significherebbe annullare le altre iniziative culturali che da sempre l’ente ha voluto mandare avanti”.

L’intero periodo ha scatenato le reazioni degli interessati, dal momento che la stabilizzazione degli orchestrali non è una fantasia, ma una legge regionale, la n°20, art.136 del 2004 che prevede che “una quota del 20% dei contributi regionali destinati all’Ente vada alla stabilizzazione degli orchestrali sin dall’esercizio finanziario 2005”. Fatto questo che è avvenuto per gli orchestrali di Catania e Palermo, ma per quelli di Messina non c’è stato nulla da fare.

“Premesso che trovo alquanto bizzarro che questo signore dopo aver lasciato queste dichiarazioni, non si sia firmato- dichiara Giampiero Cannata, orchestrale- alcune sue argomentazioni mi lasciano perplesso, come per esempio l'uso di alcuni termini da lui coniati quando dice : " ai tempi gli orchestrali si sono insediati dopo aver eseguito una prova iniziale. Posso garantire che i nostri colleghi siciliani e nazionali per accedere ad una graduatoria interna di un Teatro,devono superare per intero o un’ audizione o un concorso,bandito dall’Ente stesso, così come è avvenuto a Messina, con tanto di commissari esterni del Teatro La Scala di Milano, dell’Accademia nazionale di Roma. Il giudizio di idoneità quindi si può dare solo ED ESCLUSIVAMENTE, alla fine di tutte le prove: non esiste "una sola prova iniziale. Tutti noi, come da bando, abbiamo superato la prova per intero.In ogni caso dopo aver lavorato per 3 anni consecutivi scatta per legge il diritto di prelazione sulla chiamata”.

Mentre a Catania e Palermo, dopo aver sostenuto la prova gli orchestrali sono stati stabilizzati la stessa cosa non è avvenuta per i messinesi nonostante la legge 20 che lo prevedeva sin dall’esercizio finanziario del 2005.

”Che vuol dire-prosegue l’orchestrale- quando dichiara: le leggi cambiano e ciò non può essere mantenuto? Per cambiare una legge bisogna abrogarla e non risulta che sia stato fatto. Cosa vuol dire poi la frase: giuridicamente non è stata data alcuna interpretazione al termine “stabilizzazione". La legge non s’interpreta, si applica”.

Il termine “stabilizzazione” non pone molti problemi interpretativi, è un verbo che indica “rendere stabile ciò che è precario”, quindi far passare gli orchestrali da una situazione d’instabilità contrattuale ad un contratto a tempo indeterminato. A rigor di logica e di legge non vi sono altre possibilità interpretative, ed effettuare un nuovo concorso non avrebbe senso, perché , appunto per logica, si stabilizza chi lavora già da precario e non qualcuno che partecipa ad un concorso da esterno. In quest’ultimo caso si chiama assunzione. Sarebbe una beffa per chi aspetta da anni la stabilizzazione se alla fine qualcuno ingarbugliasse le carte. Ed è proprio quello che temono i lavoratori del Vittorio Emanuele, da mesi senza stipendi, perché i contributi regionali sono stati bloccati in seguito alla mancata approvazione dei bilanci 2010 e 2011 , per non parlare della mancata approvazione della pianta organica. E’ vero che la Regione ha tagliato l’ossigeno, ma è altrettanto vero che non presentare i consuntivi per due anni di seguito non è ammissibile, perché i primi a pagare sono i lavoratori, che adesso temono che si voglia cancellare con un colpo di spugna anni di impegno con l’alibi della crisi. Crocetta ha già avviato l’analisi della situazione, anche in relazione al commissariamento del Cda voluto dall’ex assessore Tranchida ed ha incontrato i rappresentanti dei dipendenti. Infine Giampiero Cannata contesta le dichiarazioni a proposito del fatto che assumere gli orchestrali equivarrebbe a non poter più fare altre attività : "L’orchestra in un teatro rappresenta la materia prima che crea cultura. Verdi non ha scritto la Traviata per il Cda o il Presidente, ma per coro, solisti e orchestra. Ora l’Ente vuol organizzare un concerto per il compianto Pippo Mafali, ma le persone devono essere rispettate in vita e lui è morto senza lasciare nulla alla sua famiglia”.

Quel che adesso temono i dipendenti è che si cerchi di cambiare le carte in tavola e dopo tanti anni di lotta e attese si finisca con il penalizzare chi ha già pagato anche troppo. Il presidio è stato sospeso solo dopo l’intervento di Crocetta, ma se non ci sarà chiarezza la protesta riprenderà.

Rosaria Brancato