Il 1 agosto dello scorso anno si era incatenato con un bavaglio sulla bocca per denunciare alcune anomalie che aveva iniziato a riscontrare all’interno della struttura presso cui lavorava, la clinica Cristo Re. Salvatore Venuti era stato sospeso per 18 giorni dal lavoro a seguito di cinque provvedimenti disciplinari “collezionati” nel giro di poco tempo. Provvedimenti che erano arrivati dopo che il lavoratore, che è anche sindacalista dell’Orsa, aveva chiesto di visionare alcuni atti che riguardavano una visita ispettiva dell’Asp all’interno della clinica. Da allora per Venuti è iniziato il dramma. E a distanza di poco meno di un anno è scattato il licenziamento. La denuncia arriva naturalmente dal sindacato Orsa che non risparmia attacchi durissimi contro la gestione aziendale.
“Il licenziamento era nell’aria, Salvatore Venuti è il secondo rappresentante dell’Orsa licenziato".
“Salvatore Venuti – continua il sindacato – è un lavoratore degno di militare nell’Orsa e se così non fosse stato piuttosto che denunciare la carenze che affliggono i colleghi e i degenti avrebbe potuto approfittare dell’arma sindacale per garantirsi un posto al sole. Invece si trova licenziato per aver svolto con responsabilità il ruolo per cui i suoi colleghi gli hanno dato mandato.
Il sindacato adesso, oltre alle canoniche vie legali, intraprenderà un percorso di denuncia all’opinione pubblica e di protesta sistematica volta a mettere alla porta chi pensa di gestire denaro pubblico senza rendere conto a nessuno.
(Francesca Stornante)