Oltre all’ex storico del Messina, Arturo Di Napoli, a Giampá ed altri quattro giocatori che hanno fatto una stagione in riva allo Stretto, la recente inchiesta Dirty Soccer ha un altro risvolto messinese, dal quale il nostro calcio esce bene.
Nessuna partita siciliana né giocatore locale è finito sotto la lente della magistratura calabrese, ma i principali indagati in una conversazione lasciano intendere di aver provato a comprare una partita a Piraino col temibile Due Torri, disputata il 2 novembre 2014.
L’incontro col Neaopolis finì 1 a 0, gli ospiti ebbero la peggio malgrado i tentativi di Ciccarone e Moxedano, dirigenti della squadra campana interessata, di pilotare le combine a proprio favore.
Il particolare emerge nella prima parte dell’ordinanza custodiale: “Il 2 novembre 2014 la dirigenza del NEAPOLIS era impegnata su più fronti, adoperandosi per combinare il risultato di più incontri del campionato di calcio di serie D. Oltre all‟alterazione delle partite disputate tra il MONOPOLI e la PUTEOLANA e tra il MONTALTO e la FRATTESE, CICCARONE e MOXEDANO tentavano di “comprare” pure il risultato dell‟incontro che vedeva il NEAPOLIS opposto al DUE TORRI. Allo scopo, i due cercavano di acquistare con l‟intermediazione di tale PIRAINO Daniele e di un Franco in corso di identificazione le prestazioni di due calciatori del DUE TORRI”.
“Nonostante gli sforzi – continua il giudice che ha ordinato gli arresti – il denaro promesso, CICCARONE e MOXEDANO non riuscivano nell‟impresa. Il NEAPOLIS perdeva per 1 a 0. Il risultato finale, quindi, non aveva l‟esito sperato evidentemente perché, a dispetto degli impegni assunti da PIRAINO, il campo del DUE TORRI risultava insuperabile per il NEAPOLIS, ridotto in 10 per quasi tutto l‟incontro e costretto a misurarsi con una squadra che il suo d.s. definirà “scorbutica” . In queste condizioni, nemmeno avere acquistato le prestazioni di due calciatori della squadra avversaria portava la compagine di CICCARONE e MOXEDANO alla vittoria.”
Uno dei giocatori resta da identificare, l’altro sarebbe il pattese Cassese, si legge nel proseguio, mentre il nome del procuratore palermitano Daniele Piraino viene citato più esplicitamente, quando gli indagati al telefono parlano dell’incontro avvenuto a Patti, qualche giorno prima della partita, per siglare l’accordo e consegnare i soldi.
Avevano provato a comprarla, quelli della Neapolis, la partita a Piraino col Due Torri. Anzi, poche ore prima dell’incontro, a Patti Marina ci fu persino un incontro nel quale girarono soldi che dovevano arrivare a due tesserati.