Doveva essere una formalità, si è trasformato in uno scontro istituzionale. Fino all’ultima riunione, giovedì 18 febbraio, sembrava esserci pieno accordo tra Comune e Autorità Portuale sul bando per la gestione del quartiere fieristico. Accordo confermato dai vertici dell’Authority anche martedì, tre giorni fa, in occasione dell’inaugurazione della sala controllo merci pericolose al porto. Ieri, invece, la firma prevista non c’è stata e il Comune ha preso tempo.
“Ci stiamo lavorando da almeno sei mesi – dice il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone -, insieme all’Autorità Marittima, alla Soprintendenza ed al Comune stesso. La riunione di ieri doveva servire a concordare gli ultimi ritocchi, era tutto scontato, come detto dagli stessi rappresentanti del Comune, e poi all’ultimo momento si rinvia ancora. Non è possibile farlo quando si sta per definire tutto, non è neppure rispettoso nei confronti di chi ha lavorato”.
De Simone ricorda le numerose riunioni fino ad oggi. “A dicembre l’assessore De Cola mi disse che in sette giorni ci avrebbero dato una risposta – prosegue -. Sono passati due mesi e mezzo ed anche ieri non è arrivata nessuna risposta. A questo punto lunedì verificheremo tutto e chiuderemo la vicenda, non possiamo aspettare all’infinito”. Questo vuol dire che il bando sarà pubblicato già la prossima settimana? “Credo di sì – risponde il presidente -. Del resto lo avevamo già concordato”.
LE REAZIONI
Sul tema anche il portavoce di Capitale Messina, Gianfranco Salmeri: "Sembra la replica del copione del contenzioso sulla Zona falcata, avviato da Accorinti, che ne ha ostacolato per anni la riqualificazione. L'Autorità Portuale, che ha titolarità sull'area e soldi da spendervi, concorda con l'amministrazione comunale, che non ha titolarità ne soldi da spendere, un percorso comune finalizzato all'obiettivo auspicato da tutti e cioè il recupero della area fieristica alla libera fruizione dei cittadini. Accorinti continua nel suo atteggiamento politico schizofrenico, in perenne tentennamento tra il ruolo istituzionale e lo spirito barricadero: come da slogan del Pci degli anni '70, la sua amministrazione aspira ad essere di lotta e di governo. Governo, a dire il vero molto poco – conclude Salmeri -, e non siamo più negli anni '70".
Linea simile per la deputata di Forza Italia, Maria Tindara Gullo: “Il sindaco Renato Accorinti non può bloccare il bando internazionale per la valorizzazione della cittadella fieristica, dal momento che il Comune non ha competenza su quelle aree che sono demaniali. Per questo motivo invito il presidente dell’Autorità Portuale, Antonio De Simone, ad andare avanti per la sua strada, considerato che la città di Messina non può lasciarsi sfuggire un’occasione così importante come la valorizzazione di una zona ormai degradata. Impensabile che il sindaco Accorinti, rispetto a temi strategici riguardanti la città di Messina, possa frapporre sempre ostacoli, come nel caso del progetto di recupero della Zona Falcata”.
D'accordo pure il deputato di Area Popolare, Vincenzo Garofalo: "È inaccettabile che in una città paralizzata, in ginocchio a causa di una crisi economica e occupazionale, in una città dove c'è sete di lavoro, di progetti e di idee di sviluppo, un ente come l'Autorità portuale che lavora bene e investe denaro sul territorio venga bloccato nella sua azione. Non si fa che ripetere come una delle cause principali dell'arretratezza italiana sia rappresentata appunto dalle pastoie burocratiche che finiscono per impantanare la realizzazione di progetti e quando invece questo non avviene perché c'è un ente capace e determinato interviene l'amministrazione a bloccare tutto? Siamo al teatro dell'assurdo. Mentre ovunque si chiede di accorciare i tempi qui si chiede ancora tempo e a farlo è chi l'ha avuto quel tempo e non lo ha utilizzato. Sul bando internazionale il Comune è stato posto nelle condizioni di intervenire – nonostante l'Autorità Portuale sia l'unica titolare delle aree e l'unico finanziatore del bando per la riqualificazione delle stesse – perché trattandosi di spazi importanti per la città, per correttezza istituzionale si è deciso di coinvolgerlo. I mesi del confronto e del dibattito però sono finiti. Il termine ultimo è scaduto. Non è la prima volta che questo avviene. Non è la prima volta che chi amministra blocca iter che sembrano ad un passo dalla svolta finale come ad esempio avvenne nel caso della soppressione dell'ente porto. Questa dilazione non possiamo permettercela. Bene fa il presidente De Simone ad andare avanti perché, come ha sottolineato, è lui ad avere oltre alla titolarità delle aree anche la responsabilità economica ed amministrativa delle stesse. Vada avanti dunque, e lo faccia in fretta per il bene della città".
Duro l’attacco da parte del rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia: “Quest'ennesima vicenda dimostra come non esista alcuna capacità decisionale, nessun raccordo anche tra i componenti della stessa giunta e soprattutto come non esista una visione di sviluppo per la nostra città. La solita abitudine di rinviare e di discutere, quella che ha messo in ginocchio la città ed i messinesi, rimane il maggiore elemento di continuità con la politica tradizionale, senza nessuna consepevolezza del dramma che la città vive quotidianamente. Una città abbandonata a se stessa che giornalmente si svuota ed invecchia in mano a chi, così come accadde per il Patto per la Falce, scopre sempre all'ultimo secondo la necessità di un confronto. Chiediamo dunque all'Autorità Portuale di andare avanti nell'interesse della città che non può attendere ancora ed ai partiti di decidere in fretta la fine di questa esperienza amministrativa prima che, a parte i convegni, non resti nulla di questa povera città. A chi giustamente sottolinea che le responsabilità della situazione attuale non siano solo di questa Amministrazione ricordiamo che sono passati quasi tre anni dall'elezione e che amministrare non significa ricordare giornalmente ai messinesi quanti incapaci siano stati #quellicheceranoprima. Amministrare è sinonimo di fare, di risolvere e di proporre mentre qui ci si limita a parlare ed a bloccare chiunque provi ad avviare qualunque iniziativa".
Critiche nei confronti della giunta Accorinti anche da parte dei consiglieri Adamo, Travisano e De Pasquale: “L’approccio dell’Amministrazione comunale troppo spesso eccessivamente cautelativo e prudenziale, si è ormai tradotto in una totale paralisi ed inerzia su scelte strategiche per la nostra città. Sono ormai troppi in casi in cui questa Amministrazione ha deciso di restare inerme piuttosto che governare scelte che potrebbero determinare una svolta. Siamo consapevoli che gli errori del passato possano rappresentare un “incubo”, e che il timore di commettere “leggerezze” sia sempre dietro l’angolo, ma la paura non può essere più forte della volontà di invertire la rotta, né i veti incrociati di anime diverse all’interno della giunta possono rappresentare il motivo per rinviare scelte strategiche per il futuro della città. Crediamo che il coinvolgimento dei “privati” nella gestione delle aree ex Fiera, con “il pubblico” che sappia tracciare la cornice delle esigenze imprescindibili della cittadinanza, sia la scelta giusta da percorrere per restituire alla città e valorizzare un luogo dalle enormi potenzialità. In una città paralizzata da ogni punto di vista (sociale, economico, culturale), non fare nulla, non osare, per paura che le cose vadano a finire male non può essere la soluzione, bisogna viceversa, fare e fare bene e presto”.
Per il Movimento 5 Stelle è stato un errore non inserire area in Patto per la Falce. “Invito ancora una volta l'Autorità Portuale a rendersi protagonista di un confronto pubblico su quello che sarà il futuro dell’area e ribadisco – incalza la deputata regionale Valentina Zafarana – la richiesta, peraltro già pubblicamente avanzata dal meetup Grilli dello Stretto, affinché il bando di gara escluda la possibilità di concessioni uniche, in modo da consentire a più imprenditori e commercianti di prendervi parte. La necessità di chiarire, in maniera inequivocabile, natura e finalità della concessione è ribadita anche da portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, Francesco D’Uva: “La riqualificazione dell’area fieristica, sottoposta a molteplici vincoli, paesaggistici e non – precisa il deputato – deve tenere conto delle vocazioni e delle aspirazioni della comunità messinese. I contenuti del bando, pertanto, dovranno essere preventivamente portati alla conoscenza dei cittadini, almeno nella parte in cui si individuano le attività che saranno realizzate al suo interno”.
Dopo la chiusura della vecchia Fiera Campionaria, l’Autorità Portuale “ha tenuto militarmente chiusa quella ricchezza – concedendola soltanto a loro esclusivo piacimento, in attesa di un bando – dice Saro Visicaro, dell’associazione radicale “Leonardo Sciascia” – . Certo, proporre la riqualificazione di un bene non può che suscitare approvazione. Ma non fare conoscere i dettagli di ogni destinazione è sempre un’operazione truffaldina finalizzata alla inconsapevole accettazione. Quello che non si gradisce è che in una democrazia esistono dei comportamenti amministrativi che dovrebbero essere trasparenti e pubblici. Prassi che in questa città non esistono mai. E, meno che mai, con questa amministrazione che, a differenza delle precedenti ha come strategia quella di rimescolare le carte e di confondere i più ingenui. Altro non è che quest’ultima trovata del sindaco Accorinti che, come un’anima bella, estrae dal cilindro i dubbi sulla titolarità delle aree dell’ex fiera. Fuori tempo massimo, fuori contesto, fuori da ogni logica. L’unica logica forse è però quella che ancora una volta si agisce come se Messina fosse feudo di qualcuno. Un feudo occupato da baroni travestiti da gentlemen e prestigiatori. Gli strumenti per rendere partecipate le decisioni esistono. Come esistono i passaggi intermedi alle decisioni finali. Stravolgere i processi di programmazione e pianificazione urbanistica del territorio significa soltanto comportarsi come coloro che vogliono favorire intrecci e affari tra politica e zone grigie della finanza”.
(Marco Ipsale)