Abito in un condominio di via Ducezio con circa 80 famiglie. Di queste, il 70 % è animalista, il 20 % indifferente, mentre il 10 % contrario, con discrezione, si adatta senza inveire. Una signora, però, lotta contro i gatti del condominio. Da tempo alcuni gatti si sono insediati e vivrebbero tranquilli se non si trovassero tra i piedi la signora che tenta di trasferirli fuori, pretendendo che non si dia da mangiare in modo che siano costretti ad attingere tra i rifiuti dei cassonetti sulla strada con l’ovvio pericolo di finire sotto le ruote di auto che sfrecciano. E’ spesso riuscita nel suo intento anche per qualche cucciolata nata nel condominio e che nessuno ha denunciato come si dovrebbe. Cuccioli e adulti scomparsi nel tempo mi hanno sorpreso e ad una nuova cucciolata ho deciso di intervenire denunciando la colonia felina come per legge e dichiarando la mia protezione. Ho ascoltato per caso che dava ordini al portiere di portar fuori la cucciolata e sono intervenuto. Ho prestato tutta l’attenzione possibile ma, dopo poco, due di cinque cuccioli sono scomparsi. Ha fatto intervenire per ben due volte le guardie zoofile dichiarando che dal terzo piano, vedendo i cuccioli nella sottostante aiuola, vedeva anche le pulci sui gatti e sentiva l’olezzo dei bisognini. Le guardie zoofile hanno insistito per farmi spostare la cucciolata, ma, forte delle disposizioni di legge a me favorevoli, si son dovute arrendere alla mia affermazione che neanche i corazzieri di Mattarella avrebbero potuto modificare la situazione. A me è stata rivolta la frase: “Allora lei vuole battaglia?”. Madre e i tre cuccioli rimasti costituiscono una piacevole attrazione per una decina di inquilini che si alternano ad accudirli e alimentarli. Non basta. Secondo la circolare numero 53 del Comune di Messina, l’Asp deve sterilizzare la madre (per evitare il classico proliferarsi del randagismo). I cuccioli sono nati alla fine di agosto. Quindi, dopo l’allattamento, la madre corre il rischio di essere nuovamente fecondata. L’unico tempo è chiaramente fisso, non prima perché allatta, non dopo perché è nuovamente fertile. Ebbene, i veterinari dell’Asp l’hanno messa in prenotazione per l’11 gennaio 2018, cioè dopo oltre quattro mesi dal parto. Secondo la legge, è vietato farlo privatamente; solo l’Asp può prelevare i gatti. Ovviamente, conoscendo la situazione balorda, faremo sterilizzare a nostre spese (quasi cento euro) la madre contravvenendo alle disposizioni di legge. I commenti sono semplici: perché si sblatera tanto sul controllo del randagismo quando alle parole non seguono i fatti? E se paghiamo le tasse per avere i servizi stabiliti, perché ciò ci viene negato?".