Davanti ad una città che sta affondando, con il dissesto dietro l’angolo, con centinaia di famiglie messe in ginocchio, con troppi posti di lavoro che rischiano di scomparire, con i servizi quasi azzerati, è difficile rimanere indifferenti. L’arcivescovo Mons. Calogero La Piana in questi anni ha più volte bacchettato politici e amministratori per tutto ciò che non hanno fatto per questa città tanto bella quanto disgraziata. E’ stato in prima linea a fianco degli ex lavoratori Servirail nei giorni in cui occuparono il campanile del Duomo, non ha usato toni leggeri nei suoi tradizionali discorsi di auguri alla città, ancor più duro è stato nei momenti tragici vissuti dalla città quando si trovò a dover presiedere i funerali di tutte le vittime delle alluvioni. Oggi Messina sta per toccare il punto più basso della sua storia recente e mons. La Piana anche stavolta lancia un messaggio diretto a tutti coloro i quali hanno il compito di guidare la città. Intanto basta rassegnazione. Per l’arcivescovo non si può continuare a farsi male da soli, bisogna reagire tutti e tutti insieme contro le difficoltà, le prove da superare e le preoccupazioni ci sono e sempre ci saranno. Ci sono un paio di parole chiave nell’appello di La Piana: responsabilità, eticità, moralità, sobrietà. E se in passato è stato critico non l’ha fatto per creare nuove difficoltà o problemi ma solo per dare uno stimolo, un richiamo e un invito in questa particolare situazione che viviamo.
“Bisogna richiamare tutti ad assumersi le proprie personali responsabilità. Chi riveste un ruolo istituzionale, politico, sociale non può continuare a sfuggire da quelle che, ognuno per la propria parte, sono le responsabilità di quello che tutti vediamo oggi davanti ai nostri occhi. L’ho detto più volte in passato e lo ripeto oggi più che mai” dice La Piana che però aggiunge che anche questo non è più sufficiente, se fatto da solo. Per il punto in cui siamo arrivati non basta più. E allora va avanti.
“C’è bisogno di moralità ed eticità che vanno esercitate con la propria responsabilità. Bisogna fare le cose bene ma tenendo conto del bene di tutti e prima ancora della città. Una nuova dimensione etica e morale deve caratterizzare l’impegno di tutti e soprattutto di chi è chiamato a guidare la città”. L’arcivescovo torna dunque a bacchettare chi ha continuato a gestire la cosa pubblica senza quei valori che dovrebbero essere alla base della vita sociale e politica di ognuno e che invece a quanto pare si sono persi per strada. Responsabilità, eticità e moralità come primo passo per uscire dal disastro e ripartire esattamente dal punto in cui tutto il declino è iniziato.
Tra le righe si legge un altro duro attacco alla classe politica e dirigente che ha contribuito ad arrivare a questa situazione e che oggi poco o nulla sta facendo per uscirne. Il messaggio di La Piana poi si allarga.
“Ci vuole l’assunzione di nuovi stili di vita. Io credo che abbiamo un po’ tutti esagerato, abbiamo voluto credere e seguire chissà quali miraggi e oggi ci ritroviamo così. Alla luce dell’esperienza che ci ha provato e continua a provarci dobbiamo avere il coraggio di rivedere i nostri stili di vita. Iniziamo con il recuperare una maggiore sobrietà, l’essenzialità delle cose, i valori autentici. Tutto questo potrà aiutare davvero Messina”. (Francesca Stornante)