Messina rischia una nuova emergenza sanitaria. L’ennesima. E stavolta la colpa non è dei soldi che mancano, o dei mezzi guasti, ma della frana che da ieri ha spezzato in due i collegamenti sulla fascia ionica. Ieri l’autostrada A 18 è rimasta chiusa per 18 ore, oggi la riapertura del doppio senso di circolazione sulla carreggiata lato mare per provare a decongestionare una circolazione che è andata totalmente in tilt. E in mezzo alle tante conseguenze che la frana che si è abbattuta all’altezza di Letojanni sta provocando ce n’è una che riguarda la spazzatura messinese. Non bisogna dimenticare, infatti, che Messina scarica i suoi rifiuti nella discarica di Motta S. Anastasia, in provincia di Catania, e da ieri per i mezzi di Messinambiente è iniziata l’odissea.
Il commissario Giovanni Calabrò non nasconde le difficoltà a cui certamente si andrà incontro: “A causa del movimento franoso di questi giorni che ha interessato l’autostrada A18 Messina-Catania nella zona di Letojanni ed in pratica ha isolato gran parte dell’area ionica della provincia di Messina, inclusa la nostra città capoluogo di provincia, si è determinato un primo fermo ed un successivo notevole rallentamento dei nostri mezzi che effettuano la trasferenza dei rifiuti alla discarica di Motta S. Anastasia”.
Quindi già i primi disagi per riuscire a raggiungere la discarica, con tutto ciò che ne consegue in città: raccolta che si ferma e spazzatura che inizia ad accumularsi per le strade. “Confermiamo alla popolazione che stiamo monitorando l’evoluzione di tale problematica che potrebbe determinare seri inconvenienti alla città di Messina ed alla sua popolazione e ci scusiamo con la cittadinanza per eventuali disagi nella raccolta dei rifiuti. Siamo certi che gli uffici competenti e le autorità preposte si attiveranno immediatamente su tale nostra informativa” scrive Calabrò che evidentemente non ha intenzione di rimanere in silenzio di fronte a quella che si profila come una nuova imponente emergenza rifiuti. Messina, suo malgrado, si troverà ancora una volta piena di spazzatura, proprio nei giorni in cui fa ancora discutere quell’odiosissima Tari da capogiro.
F.St.