Il gruppo di minoranza “Vincere per Pagliara”, composto dai consiglieri Santi Di Bella, Carmela Scarcella, Francesco Laganà e Loredana Spadaro, ha inviato una lettera al sindaco Domenico Prestipino e al presidente del consiglio e al Prefetto per ufficializzare la loro posizione nei confronti della decisione di realizzare un impianto per il pretrattamento dei rifiuti a Pagliara.
“Ancora una volta ci troviamo di fronte a delle proposte scellerate ed irricevibili da parte dell’attuale Sindaco di Pagliara Domenico Prestipino, il quale sembra “stranamente affascinato” dalle discariche dei rifiuti, anche se ogni volta cerca di deviare l’attenzione dei Cittadini parlando una volta di “Centro di compostaggio”, altre volte di “Centro di stoccaggio per rifiuti speciali”, poi “Centro di biostabilizzazione” ed infine “Piattaforma modulare intercomunale”. Cambiano i nomi e le definizioni, ma si tratta sempre di una cosa: Discariche di veleni!”.
Cinque i punti per cui la minoranza chiede risposta scritta e che vengano inseriti all’interno del prossimo consiglio comunale utile:
1. Il sito su cui dovrebbe sorgere la piattaforma riportata dalla Delibera sopra citata.
2. Se il suddetto sito sia di proprietà comunale o di privati.
3. Se è intendimento di codesta Amministrazione gestire direttamente l’impianto o affidarne il controllo a privati.
4. Se siano stati richiesti finanziamenti per la fattibilità dell’opera o se è intendimento ricorrere ad eventuali Project Financing.
5. Se sono stati effettuati studi, al fine di valutare il rapporto tra probabili ed ipotetici benefici per il nostro territorio, a fronte delle certe e gravi conseguenze sanitarie che sicuramente si ripercuoterebbero sulla salute dei cittadini.
Il punto 5, “il più importante in assoluto, è quello che ci preme maggiormente per il motivo, già ribadito in numerosissime occasioni, che nulla và posto prima della salute dei cittadini. In linea di principio, infatti, una discarica controllata dovrebbe essere localizzata all’interno di aree caratterizzate da condizioni idrogeologiche naturali che impediscano la migrazione del percolato verso il sottosuolo, dall’assenza di fratturazioni e di fenomeni di carsismo, dall’assenza di sismicità e al di fuori delle aree inondabili e chiaramente lontane dai centri abitati. In buona sostanza in località completamente diversa da quella offerta dal Sindaco di Pagliara Domenico Prestipino (in tal senso non risultano idonee né la piana di Rocchenere né il sito di Contrada Carrubbara). Un impianto del genere, di biostabilizzazione, infatti, dovrebbe ricevere dei rifiuti già differenziati da parte di tutto il comprensorio (vogliamo ricordare che contrariamente ad altri paesi del Nord Europa e ad alcune città Italiane dove la raccolta differenziata si aggira tra il 40 ed il 66%, qui da noi è ferma intorno al 5%), e anche se tutto fosse gestito in maniera perfetta, i rifiuti di un bacino di 80.000 abitanti (minimo si parlerebbe di questi numeri), libererebbe comunque nell’aria dei metalli pesanti e dei gas come metano e anidride carbonica che risulterebbero nocive, se non addirittura letali per chi le dovesse respirare. Non tralasciando nemmeno il fatto che il percolato (la parte liquida dei rifiuti che cola sui terreni) si andrebbe ad infiltrare nelle falde acquifere inquinando e contaminando anche l’acqua e i prodotti alimentari da agricoltura con effetti catastrofici su chi dovesse ingerirli. Vogliamo infine ricordare a tutti, ma in special modo al Sindaco di Pagliara, che in Italia siamo purtroppo pieni di esempi tragici di morti per tumori derivanti dalla vicinanza con impianti di trattamento di rifiuti, e vogliamo ricordare a tutti, che i calcinomi ed il cancro, quando arrivano, non bussano alla porta di nessuno e non conoscono confini geopolitici. In tal senso la questione legata allo sviluppo turistico, all’area artigianale ad altre speranze di crescita del nostro territorio, spariscono di fronte ad una così tremenda ipotesi.Un Sindaco deve rappresentare i Cittadini e giammai deve metterne a repentaglio la salute. Deve discutere caso mai con la gente e cercare insieme delle soluzioni alternative e sicure che vadano bene a tutti. Qui c’è in gioco la vita delle persone, dei bambini e degli anziani ed è nostro dovere difenderla. Noi non ci fermeremo e saremo al fianco della cittadinanza per impedire con tutti i mezzi possibili la costruzione della fabbrica della morte del comprensorio Jonico”.