L’estate sta volgendo al termine, sta per iniziare un nuovo anno lavorativo e scolastico e tra le tante novità cambia anche il direttivo nazionale dell’associazione Peppino Impastato e l’attivo del Movimento Aut. Vengono revocati da tutti gli incarichi l’ex coordinatore del suddetto movimento, l’ex studente del Maurolico, Emanuele Paleologo, ed il portavoce provvisorio dell’Associazione Peppino Impastato di Messina, Alessandro Carcione. La decisione scaturirebbe “dal totale disinteresse che questi hanno riservato alle numerose attività che l’associazione ha organizzato nei tre mesi estivi come le tre giornate in memoria di Paolo Borsellino, giudice ucciso dalla mafia nel 1992”.
Viene inoltre revocato dalla carica anche il Presidente della Consulta Provinciale e Regionale Luigi Genovese. I motivi qui sembrano avere una chiara matrice politica; quest’ultimo infatti non avrebbe adempito a quasi tutti i punti che egli stesso presentò nel programma elettorale delle scorse elezioni all’organo di rappresentanza interscolastica; ne consegue quindi, l’obbligo di cessare immediatamente ogni attività politica all’interno del suddetto organo di rappresentanza studentesca utilizzando nomi, simbologia e programmazione appartenenti e prodotti dal Movimento Studentesco Aut.
Nonostante i cambiamenti decisivi l’associazione però ci tiene a precisare la ferma volontà di continuare a lavorare al fine di risolvere i problemi infrastrutturali dei quali la scuola Caio Duilio, risente da parecchio tempo e che sono stati oggetto di interesse durante il corso dell’anno scolastico 2013, inoltre l’apertura del giornale online, che si avrà entro due settimane, garantisce visibilità a tutti coloro i quali volessero proporre qualcosa o anche muovere una critica. L’obiettivo per cui nasce l’associazione è rendere la Sicilia, la nostra terra, una terra migliore avvalendosi di aiuti non solo necessari, come agganci politici e rappresentanti ma facendosi anche portavoce di tanti cittadini e studenti che vogliono migliorare il futuro di quest’isola.
Lo stesso leader, Sonny Foschino, eclissatosi dalla scena politica cittadina negli ultimi mesi per ragioni lavorative, politiche, letterarie ed istituzionali, ma sempre vigile e presente per quel che concerne il coordinamento delle attività che il costituente circolo dell’Associazione messinese ha organizzato nel corso degli ultimi due mesi dichiara: “Spesso l’alienazione porta a delle profonde riflessioni che ci conducono ad una staticità temporanea per poi maturare delle scelte. Posso solo assicurarvi che l’amarezza e il dispiacere che provo nel dover assistere alla riorganizzazione politica di questo movimento mi affligge. Ma quando vengono intaccate la morale, la buona fede, la vita privata di un uomo, con affermazioni che hanno dello sconvolgente io mi fermo a pensare e mi rendo conto che spesso la mafia è anche atteggiamento, accanimento, il voler screditare a tutti i costi l’operato di chi ha lavorato incondizionatamente credendo in un ideale vero, quello in cui credeva Peppino Impastato, martire laico e mio ispiratore. A tutti quelli che hanno ancora forza di lottare io rivolgo un appello: non fatevi mai abbindolare da chi finge di essere quello che non è, da chi mente sapendo di mentire, da chi utilizza l’antimafia solo per scopi politici o personali. Diffidate da chi ha i paraocchi, diffidate da chi fa finta di ascoltare. Diffidate da chi abbassa sempre la testa: quella è la specie democristiana, e a livello politico è una specie assai nota. – Lottiamo insieme, ancora una volta, fino a quando io avrò fiato in corpo per la Libertà e per la Giustizia Sociale, in una Sicilia nella quale le cose devono iniziare a cambiare. Ma questo lo si può fare solo con il supporto di tutti, uniti, per un unico ideale: la ricerca della felicità, del benessere e della prosperità di questa terra. Il mio ritorno è imminente. Proveranno a fermarmi in tutti i modi, ma io andrò avanti a testa alta, come ho sempre fatto. Ai fuoriusciti auguro tutto il bene del mondo e che possano realizzare i loro sogni altrove. Aut è una cosa seria.”
Eleonora Villari