Conti in rosso, bilanci poco veritieri, manifestazioni e proteste, rischiano di far dimenticare le vere “vittime” di un’Azienda che ormai a fatica si regge in piedi: parliamo ovviamente dell’Atm e dei disagi dell’utenza. Ieri a bordo della corsa delle 16.45 della linea 81 in partenza dal Cavallotti e che percorre l’autostrada fino a Ponte Gallo, l’ennesimo snervante disservizio. Poco dopo aver imboccato lo svincolo di Boccetta, all’altezza del costruendo svincolo Giostra-Annunziara, prima dell’imbocco della galleria Telegrafo, il bus, evidentemente già in pessime condizioni come i pochi “gemelli” ancora rimasti su strada, dà i primi segni di cedimento. L’autista accosta nella corsia di emergenza e informa gentilmente i passeggerei (una decina in totale) del problema. « Avemu a temperatura iauta» spiega in modo quanto mai esplicito. L’affaticamento dell’anziano bus, in termini più italiani, è dipeso dalla mancanza di acqua all’interno del radiatore. L’uomo alla guida del mezzo si mette in contatto con i tecnici dell’Officina, che, sulla base delle risposte dell’autista, appaiono piuttosto “infastidi” dal disservizio verificatosi. Finalmente, dopo circa tre quarti d’ora di attesa, ecco spuntare all’orizzonte un nuovo bus, quello della corsa delle 17.35: gli utenti vengono invitati ad un veloce trasferimento e salutano il malandato bus, finalmente diretti casa. Ma si tratta solo di un arrivederci, perché basterà un po’ d’acqua nel radiatore per far sì che il mezzo Atm torni come nuovo…a patto che si tratti di acqua miracolosa. (ELENA DE PASQUALE)