“Dal 2016 ad oggi il soggetto attuatore della struttura commissariale
contro il dissesto idrogeologico non ha attuato alcunché ed ora lo
stesso prova a scaricare sui sindaci le proprie responsabilità con un
salto triplo carpiato degno di un artista circense.”
Lo afferma il deputato regionale Danilo Lo Giudice che attacca il
Commissario regionale Maurizio Croce, dopo che lo stesso ha attribuito
ai comuni i ritardi di attuazione del piano di interventi contro il
dissesto idrogeologico.
Per Lo Giudice, “Il Commissario Croce sembra dimenticare che i progetti inseriti nel Patto per il Sud sono stati individuati, sempre
sotto la sua gestione, tramite il Repertorio nazionale degli
interventi per la Difesa del suolo e su quello ci si deve basare per
stabilire le priorità; qualsiasi rimodulazione degli interventi che
non tiene conto di questi dati è del tutto arbitraria perché non si
possono cancellare con un colpo di spugna somme per progetti la cui
mancata attuazione dipende appunto solo dal Commissario.”
Il deputato regionale sottolinea l’anomalia di “alcuni progetti che
vengono portati avanti dal Commissario con il bando delle gare per la
progettazione esecutiva, mentre altri progetti, già dotati di tutti i
pareri, restano inspiegabilmente al palo. A questo punto – chiosa Lo Giudice – viene da chiedersi su quali ‘desiderata’ si basino le scelte del Commissario
visto che non rispettano le priorità della piattaforma Rendis e che,
ancora più incredibile, lo stesso Commissario solo ora parla di
‘strategia seria condotta con un’operazione trasparenza’ come se prima
vi fossero altri e non lo stesso Maurizio Croce a guidare la struttura
regionale”.
“L’unico dato certo in questo caos commissariale – incalza Lo Giudice
– è che dalla programmazione contro il dissesto sono spariti 134
milioni e ciò avviene dopo tre anni nei quali molti sindaci hanno
fatto tutto quanto era di loro competenza ed anche di più, in un
quadro nel quale il territorio siciliano si mostra sempre più fragile
ed esposto a pericoli gravissimi.
La vera “Croce” per la Sicilia, dispiace dirlo, è avere un soggetto attuatore che non attua alcunché, mostra di ignorare le procedure e lo stato dell’arte dei progetti e si permette anche di prendere in giro annunciando altri fondi per 174 milioni quando invece si parla sempre
e solo degli stanziamenti del Patto per il Sud anche se per un programma che, a questo punto appare del tutto nebuloso”.
“Non posso consentire al commissario Crocè – sostiene il primo cittadino di S. Teresa – di fare dichiarazioni assolutamente farneticanti che mortificano l’attività portata avanti dal mio comune. Noi la documentazione in merito al torrente Savoca (nella foto) l’abbiamo prodotta, eccome. Il 28 maggio 2018 alle 12,58 abbiamo trasmesso via pec il progetto definitivo sia per la difesa costa che per il torrente Savoca, entrambi dotati di tutti i pareri compresa la validazione del rup e la verifica in linea tecnica, altro che progetti preliminari…
In 15 mesi il commissario cosa ha fatto e perché non ha portato avanti questi progetti importanti per la nostra comunità?
Altro che terrorismo psicologico da parte mia – conclude Lo Giudice – pensi il commissario piuttosto al terrore che vivono quotidianamente i cittadini ad ogni evento alluvionale con territori che già negli anni hanno mostrato la loro fragilità”.