Dopo la dichiarazione di dissesto e le varie polemiche venute fuori dai consiglieri che volevano salvare il Comune, l’assessore alle Finanze, Pippo Midili, torna a dare qualche spiegazione in merito al decreto “Salva-Comuni”.
“Il via libera- esordisce Midili- al decreto denominato Salva Messina, con il quale la Regione si impegna a versare la somma di 40 milioni ai Comuni che abbiano attivato le procedure di pre – dissesto, conferma quanto più volte affermato da questa Amministrazione: quei fondi potevano essere assegnati ai Comuni che avevano sforato il patto di stabilità nel 2010 e nel 2011 e quindi Milazzo, contrariamente a quanto sostenuto dai diversi consiglieri, non avrebbe potuto accedere a tale opportunità”.
L’assessore Midili ribadisce invece che “il Comune di Milazzo può avere invece diritto, e in tal senso la richiesta è stata già avanzata, al contributo previsto dalla Regione in base alla Legge n.1 del 09/01/2013 che prevede espressamente somme a favore dei Comuni dichiarati dissestati( art. 5 comma 9) nella misura dell’80 per cento di quanto indicato dalla legge 213/2012 che, a differenza di quanto affermato dal Presidente del Consiglio comunale, non solo individua somme per i Comuni che richiedono la Salva- dissesto, ma anche per i Comuni dichiarati dissestati”.
L’esponente della giunta Pino sottolinea che oltre a questa penalizzazione, la Salva Comuni avrebbe determinato conseguenze ben più gravi per i cittadini rispetto al dissesto: “penso all’aumento massimo delle tasse per 10 anni e non per cinque, all’impossibilità di ricevere più somme di denaro per investimenti pubblici per i prossimi dieci anni, al blocco delle assunzioni sempre per dieci anni e persino al taglio di consistenti somme dalle retribuzione dei dipendenti comunali. Situazioni queste attestate da precisi riferimenti normativi”.