“Abbiamo provato a chiarire un punto fondamentale: possiamo lavorare bene e puntare a dei risultati solo se camminiamo tutti nella stessa direzione”. Questo il commento del liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci e del suo consulente Rapahel Rossi, oggi di nuovo a Palazzo Zanca per un nuovo faccia a faccia con la commissione Ambiente. Dopo le polemiche delle scorse settimane i due dirigenti hanno incontrato i consiglieri per parlare di progetti, di futuro della gestione rifiuti, di ambizioni che sperano possano diventare semplice normalità anche in una città difficile come Messina. Rispetto alla scorsa seduta si è riusciti ad andare un po’ più a fondo alle questioni che riguardano da vicino i problemi pratici da affrontare e le intenzioni di questa nuova governance. Ciacci e Rossi, come già avevano fatto due giorni fa in conferenza stampa, hanno illustrato i cinque pilastri su cui stanno impostando il loro lavoro, hanno consegnato ai consiglieri della Commissione Ambiente la fotografia di una società che stanno pian piano conoscendo e che vogliono rendere efficiente e produttiva, ma anche questa volta non tutti sono rimasti soddisfatti del confronto. Tra i nuovi vertici di Messinambiente e alcuni consiglieri comunali non corre ancora buon sangue, da entrambe le parti c’è la volontà dichiarata di non alimentare più polemiche e scontri, ma l’impegno a collaborare, in realtà però non sono mancate le “frecciate” partite sia da un lato che dall’altro. Ciacci e Rossi alla commissione chiederanno partecipazione perché l’intenzione è di portare e illustrare pian piano gli scenari che si potrebbero definire in base alle scelte che si opereranno e anche i consiglieri potranno dire la loro e fornire idee o proposte. La commissione, ha spiegato la presidente Rita La Paglia, svolgerà operazioni di controllo e monitoraggio costanti, in modo da dare anche un preciso indirizzo politico in un settore in cui proprio la linea politica dell’azione è quasi sempre totalmente mancata.
Se dunque da entrambe le parte ci sono state ufficiali dichiarazioni d’intenti positive, anche se poi nessuno ha nascosto il clima ancora teso che respira tra i consiglieri e Messinambiente, c’è anche stato chi non ha minimamente gradito l’evoluzione dell’incontro di oggi.
Il consigliere Giuseppe Santalco ha addirittura abbandonato l’aula per protesta quando il discorso si è spostato sui contratti dei nuovi consulenti di Messinambiente. A destare i sospetti del consigliere in particolare una delle clausole del contratto di Raphael Rossi che recita testualmente: ““Per patto così espresso, in considerazione della particolare qualità ed esperienza del collaboratore, i risultati del progetto in questione resteranno di sua specifica competenza e proprietà,con la precisazione che saranno disponibili e ad uso di Messinambiente in vigenza di progetto o di ulteriori sviluppi operativi in sinergia con il collaboratore. Potranno, altresì,essere resi disponibili, in futuro dall'odierno collaboratore, alle esigenze del Comune di Messina in forza di specifici eventuali diverse ulteriori collaborazioni con il Dott. Rossi potrà essere chiamato dall'Ente medesimo.” Santalco ha chiesto l’interpretazione di questo passaggio, ma senza ricevere risposta. Secondo il consigliere questa clausola prevede che Rossi può consentire a Messinambiente ed al Comune di avvalersi del suo progetto solo ed esclusivamente tramite una sua collaborazione diretta e, quindi,in caso di cessazione o mancato rinnovo quel progetto, non potrebbe essere continuato né dal Comune né da Messina ambiente, come se si trattasse di un'opera di ingegno o di un brevetto. Per Santalco questo punto dev’essere subito rivisto, i due dirigenti che non vogliono essere etichettati come “supermanager” non sembrano però farsi scalfire troppo da queste critiche. L’impressione è che ci vorrà ancora tempo per placare tutti gli animi.
E se da un lato ci sono le diatribe con i consiglieri comunali, per Rossi e Ciacci nuovi dissapori sul fronte delle relazioni sindacali. Non risparmia toni duri la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che parla senza mezzi termini di “atteggiamento arrogante” assunto durante un incontro con i rappresentanti sindacali. Secondo il racconto di Clara Crocè i due manager avrebbero ad un certo punto abbandonato immotivatamente il tavolo di confronto. “Attendiamo scuse ufficiali” dice la segreataria e il responsabile di settore Carmelo Pino che con questo commento sanciscono, almeno per il momento, una netta rottura tra la Fp Cgil e i nuovi vertici di Messinambiente.
“Fino ad oggi – continuano i sindacalisti – abbiamo ascoltato con pazienza gli annunci di Ciacci, ecco perché non accettiamo che al momento del primo vero confronto, abbandoni il tavolo di durante l’intervento di un lavoratore. In tante occasioni la Fp Cgil si è detta favorevole e pronta a collaborare per un taglio netto con il passato, ma il modo non è sicuramente quello di alzare un muro con il sindacato e i lavoratori . Anche perché, finora, nulla di diverso stiamo osservando. Abbiamo chiesto trasparenza – affermano Crocè e Pino – ma ancora oggi non abbiamo idea del numero dei consulenti, dei dirigenti e dei compensi percepiti a qualsiasi titolo. Abbiamo chiesto puntualità nel pagamento degli stipendi, ma di puntualità neanche l’ombra. Non ci sono i mezzi per la raccolta e si addossano le responsabilità sui lavoratori”. Chiaro l’ultimatum lanciato dalla Fp Cgil: “Chiediamo di essere nuovamente e immediatamente convocati, e in quell’occasione pretendiamo le scuse ufficiali di Alessio Ciacci e Raphael Rossi. Altrimenti, stavolta, saremo noi a voltare le spalle”.
Francesca Stornante