Il mare di Letojanni ha diviso i cittadini. Dopo le presunte voci sul divieto di balneazione, smentite ufficialmente dall’amministrazione comunale tramite una nota in cui rassicurava i bagnanti sulla salubrità delle acque del centro jonico e invitava a non far circolare notizie false, pena il ricorso alle autorità giudiziarie, la polemica sui social network non si è placata. Anzi. I cittadini si dividono tra coloro che difendono la propria cittadina a spada tratta e coloro che accusano questi ultimi di non essere obiettivi e, in linea generale, i primi corrispondono ai residenti e i secondi ai turisti in vacanza nel centro jonico. Tanto che la questione del “mare sporco” è finita per diventare una questione personale. Una guerra a colpi di flash che dimostra che entrambe le posizioni sono valide, ma a seconda dei giorni e delle zone che vengono fotografate.
Tra i colpi bassi che gli utenti si scambiano su facebook -quelli sì che danneggiano l’immagine di Letojanni- nessuno però ha voluto approfondire la questione. Dal Presidente del Consorzio di depurazione Andrea Raneri è arrivato un invito chiaro e diretto ai cittadini: “Sarebbe opportuno che i più scettici e diffidenti si mettessero in contatto con me anche attraverso fb per concordare un sopralluogo agli impianti di Letojanni. Con particolare riferimento a quelli che hanno contestato freneticamente facendo intendere responsabilità di inquinamento da parte del nostro Consorzio”.
Un invito che nessuno però ha accolto, preferendo continuare a parlare sulla base di fotografie che lasciano il tempo che trovano: “A Giardini i cittadini che abitano nell’area vicina al depuratore hanno visitato con me gli impianti proprio i primi di agosto –ha dichiarato Raneri– a Letojanni non si è visto nessuno”.
Eventuali responsabilità, stando a quanto ci ha dichiarato il Presidente del Consorzio di depurazione, non dipenderebbero da un cattivo funzionamento degli impianti: “A differenza del passato, dal mese di giugno di quest'anno abbiamo la conduzione degli impianti, pertanto abbiamo piena contezza di quello che accade nell'arco delle 24 ore poiché gli operai dipendono direttamente da noi”, ha affermato Raneri che ci ha spiegato anche perché il maggior flusso di persone dei mesi estivi non può aver gravato sulla funzionalità del depuratore: “Gli impianti sono dimensionati per depurare 7.500 m3 al giorno che equivalgono a quasi 30.000 abitanti. Le punte massime di agosto sono state di 5.500 m3 giorno, al di sotto della punta massima depurativa”.
Inoltre, “le analisi per legge devono avere una frequenza di ogni 15 giorni e devono essere inviate a Palermo, poiché in caso contrario verrebbe revocata l’autorizzazione Regionale. E l’Arpa Messina, senza preavviso, effettua prelievi dei campioni sia a Giardini come pure a Letojanni”.
“Importante far capire –ha concluso Raneri– che il nostro processo depurativo non permette lo sversamento di acque con immissione di solidi, quindi vanno ricercate altrove le cause degli inconvenienti riscontrati, un esempio possono essere i comuni senza depuratore o le correnti marine che portano sulle nostre coste i reflui”.
Giusy Briguglio