Cronaca

Dl Ristori, Aiga Messina denuncia: avvocati fuori dal processo tributario

Il decreto ristori non piace agli avvocati italiani, in particolare ai professionisti della giustizia tributaria, che vedono le novità introdotte dal Decreto Ristori come l’ennesimo tentativo di escludere l’avvocatura dalle aule di udienza. La denuncia arriva dall‘Aiga di Messina, che ha tirato le fila in un webinar organizzato dalla sigla dei giovani avvocati sulle novità previste dal decreto “Ristori”, introdotto dall’avvocato Ernesto Marcianò e moderato dall’avv. Giuseppe Magaudda, rispettivamente Presidente e Tesoriere dell’associazione.

All’incontro è intervenuto l’avvocato Eugenio Briguglio, dello Studio Legale e Tributario Biscozzi Nobili Piazza di Milano, noto per aver assistito tra i più importati players del mercato imprenditoriale italiano, che ha evidenziato i profili di incostituzionalità dell’art. 27, D.L. 137/2020, denunciando l’ennesimo tassello di un più grande disegno volto ad escludere l’avvocato dalle aule di udienza ed iniziato con la riforma del giudizio di Cassazione.

La disposizione, in particolare, impedisce alle parti di esporre oralmente le proprie ragioni, in contraddittorio e con la garanzia processuale dell’interlocuzione diretta con il giudice, a beneficio di un vero e proprio contraddittorio cartolare coatto in contrasto con i principi regolatori del giusto processo, con il diritto di difesa e con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Non è un caso infatti che gli organi giurisdizionali in materia tributaria, come la Commissione Tributaria Regionale della Sicilia, hanno decretato che le udienze, anche quando venga chiesta la discussione da remoto, si tengono obbligatoriamente con trattazione scritta, nonostante il Direttore Generale delle Finanze abbia fissato le regole tecnico-operative per lo svolgimento delle udienze attraverso collegamenti da remoto.

Una situazione inaccettabile che impone una risoluzione in tempi brevissimi”, così il Presidente AIGA Messina, avv. Ernesto Marcianò, “Dopo le riflessioni sull’iniquità della giustizia penale, suscitate dal prof. avv. Franco Coppi, intervenuto ad un nostro recente incontro, abbiamo ritenuto di dover spostare l’attenzione sulla giustizia tributaria per ribadire l’impegno dell’Associazione nel denunciare ogni criticità della giustizia italiana”.

Il dibattito si è poi allargato alle proposte e ai disegni di legge, che da troppo tempo giacciono in Parlamento, intesi al riordino della giustizia tributaria attraverso l’istituzione di un giudice specialista a tempo pieno, di un’apposita Sezione Specializzata nei Tribunali e di più Sezioni presso la Corte di Cassazione, oltre allo sganciamento della gestione organizzativa dal MEF con l’affidamento alla Presidenza del Consiglio.

Sul punto è intervenuto il dottor Giuseppe Costa, giudice tributario della Commissione Tributaria Provinciale di Roma, nonché applicato alla Commissione Tributaria Regionale delle Sicilia e Sostituto Procuratore Generale della Repubblica della Corte d’Appello di Messina, che ha prospettato una riforma dell’ordinamento della giustizia tributaria fondata sulle garanzie di imparzialità e indipendenza, attraverso la creazione di una magistratura ad hoc con vocazione specialistica, come già previsto per l’ordinamento della giustizia amministrativa, che non confluisca in quella ordinaria, il ché segnerebbe l’ecatombe di entrambi gli ordinamenti.

Non si parla mai abbastanza dell’iniquità della giustizia tributaria, troppo spesso dimenticata e lasciata alla mercé degli interessi economici erariali, ritenuti prevalenti rispetto alla tutela dei diritti fondamentali del cittadino. Occorre una riforma, subito e ora, che abbia come direttrice fondamentale il principio del giusto processo, ancora una chimera del rito, che consacri l’indipendenza e la terzietà della giustizia tributaria e dia qualità e competenza nell’esame della controversia, nonché aiuti a smaltire rapidamente l’arretrato dei giudizi all’esame della Corte di Cassazione, profili, peraltro, sui quali fin troppe volte l’Unione Europea, senza successo, ha chiesto al nostro legislatore di intervenire”, così il tesoriere AIGA Messina, avvocato Giuseppe Magaudda si è espresso durante il webinar. All’incontro ha preso parte anche il prof. Giuseppe Ingrao, Ordinario di Diritto Tributario all’Università di Messina, che ha sottolineato come la riforma della giustizia tributaria, oltre al processo, debba interessare l’ordinamento nel suo complesso, prevedendo un riordino della disciplina tributaria, ponendo finalmente un rimedio al caos legislativo della materia, e favorisca la leale collaborazione tra Fisco e contribuente.

Al webiner presente anche l’avvocato Giuseppe Gentile, Presidente della Camera Tributaria di Messina, che ha ricordato le anomalie del rito tributario, in cui il giudicante è, allo stesso tempo, sottoposto all’esame del giudicato, e della fase della mediazione, la cui attività è svolta direttamente da una delle parti interessate.