Le pagelle di Amatori Messina – Trapani: Arrigo indispensabile, da rivedere Vecchiet e Fazio

ARRIGO 7 – Ancora una volta è il giocatore col maggior minutaggio: 39 minuti, praticamente tutta la partita. Segno che per coach Anselmo la sua presenza in campo è irrinunciabile. Difficile dargli torto. L’ala neroarancio si conferma il migliore dei suoi, aggiungendo alla solita grande prova di cuore in fase difensiva (5 rimbalzi, 4 palle recuperate) una sorprendente verve realizzativa, con dodici punti conditi da due splendide triple.

CARNAZZA 5,5 – Non è riuscito a ripetere la splendida prova dell’esordio con Rosarno. Il dato che sintetizza la sua partita (ma in parte anche quella della squadra) è quell’uno su otto da tre punti. Gioca anche lui quasi tutto il match (36 minuti), come in occasione della prima giornata. La sua precisione dalla distanza doveva essere uno degli elementi chiave della difficile partita contro Trapani, impostata da Anselmo tutta sul gioco lungo il perimetro (vista la “presenza” degli avversari sotto canestro), ma stavolta è andata male. Capita.

CENTORRINO 6,5 – Anche in una giornata storta per i colori neroarancio, il capitano riesce comunque a tirare fuori dal cilindro una buona prestazione: 17 punti, stavolta spalmati su 30 minuti (il doppio rispetto all’esordio), anche se la percentuale al tiro si ferma al 45 per cento. Bene anche in difesa, con cinque palle recuperate, ma anche tante perse, specie nella prima fase del match quando il nervosismo sembrava prevalere. In ogni caso quando serve il capitano c’è sempre.

FAZIO 5 – Il voto corrisponde ai punti fatti, ma non è solo questo il dato che spiega l’insufficienza piena. Solo due tiri in tutto il match sono troppo pochi per quello che potenzialmente dovrebbe essere uno dei trascinatori della squadra. E anche quando c’è da impostare, secondo i dettami del suo ruolo principale, quello di playmaker, Fazio sembra ancora da rivedere. Può e deve dare di più.

VECCHIET 5 – Come sopra. Gioca 13 minuti, pochissimi per l’unico giocatore che, per centimetri, avrebbe potuto in qualche modo fronteggiare i “giganti” trapanasi. Ancora una volta sconta la grinta che nessuno gli nega con cinque falli che lo estromettono dalla gara. Ma sono altri i numeri che gli fanno meritare il voto negativo: un solo tiro, la spettacolare schiacciata che gli regala i primi e finora unici due punti del campionato, un solo rimbalzo, tre palle perse a fronte di una sola recuperata e soprattutto zero falli subiti. Il suo impatto col match è ancora insufficiente, da lui ci si aspetta un contributo maggiore.

RESTUCCIA 6,5 – Conferma i grandi progressi fatti con un’altra ottima prestazione. Bene a rimbalzo, bene anche sotto canestro, piazza pure una tripla con la quale dimostra la sua bravura dalla distanza. E’ uno di quei giocatori che al cuore aggiunge un’ottima dose di ragionamento. Sembra avere più fiducia nei propri mezzi rispetto alle passate stagioni, fiducia direttamente proporzionale a quella che ha nei suoi confronti coach Anselmo.

ADORNO 5,5 – Prova a mettere ordine in una manovra che per la verità è parsa spesso troppo confusa. Sbaglia però qualche passaggio di troppo e, più in generale, non riesce a guidare per mano la squadra nel momento più difficoltà. Non si arrende mai, però, e lotta fino alla fine, nonostante i fastidiosi acciacchi alla schiena che lo tormentano da alcune settimane e che negli ultimi giorni si erano acuiti.

GALLETTA 5,5 – Non era né poteva essere la sua partita. Gioca poco, non ha possibilità di mettere in mostra le sue grandi doti di cui ha dato un gustoso assaggio contro Rosarno, ma va apprezzato il coraggio col quale si getta in campo senza alcun timore reverenziale nei confronti dei più quotati avversari.

ANSELMO 6 – Teneva molto a questa partita e l’aveva preparata anche bene. Il notevole passivo finale è figlio quasi per intero del disastroso terzo quarto. Il resto della partita, lo dicono i numeri, si è giocato in un equilibrio che non può che essere letto positivamente, tenendo conto del fatto che al PalaTracuzzi, domenica, è scesa in campo una squadra che potrebbe lottare per vincere la Dna. Anselmo ha provato a giocarsela con le carte migliori della sua squadra, il gioco rapido e il tiro dalla distanza, ma le tante palle perse, l’enorme differenza di fisicità sotto canestro e qualche errore di troppo nei tiri da due hanno fatto la differenza. Niente drammi, comunque, le partite da vincere sono altre.