Domenica 12 gennaio la rassegna “Off in Jazz” ricomincia, all’insegna della qualità, con un concerto di indiscutibile fascino. Protagonisti della serata tre musicisti di grande spessore umano e artistico : Roberto Gatto (batteria), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Dino Rubino (pianoforte e tromba).
Roberto Gatto è noto come “il miglior batterista italiano”, “uno dei primi tre in Europa”, ma il ruolo gli sta quasi stretto e, pur essendo gratificato dalla stima della critica e del pubblico, preferisce definirsi uno studioso della musica in senso più generale, un musicista che “ascolta, studia, scrive” . Gli piace approfondire e anche creare arrangiamenti per orchestra, sostenendo di “ essere sempre al servizio della musica”, caratteristica che lo fa essere apprezzato e richiesto. Il suo amore per la batteria nasce dal rock e dalla musica degli anni Settanta. Comincia suonando Jimi Hendrix, i Led Zeppelin , i Beatles, i Rolling Stones, formando i suoi gusti in una famiglia che precocemente lo coinvolge e lo appassiona all’ascolto, e con un padre che ama il jazz. Il suo debutto da musicista avviene nel 1975 con Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli, e da quel momento gira il mondo suonando con i suoi gruppi , ‘facendosi le ossa’ al fianco di musicisti internazionali. Numerose sono le sue collaborazioni come sideman con i più prestigiosi nomi del Jazz: da Chet Baker, a Lester Bowie, Lee Konitz, Gato Barbieri, George Coleman, Enrico Rava, solo per citarne alcuni. Ha registrato molti album come leader , e ha collaborato alla composizione di musiche per il cinema (Nudo di Donna, Mignon è partita) , ottenendo sempre grande successo e consensi. Ha vinto premi importanti e, per diversi anni, il referendum Top Jazz della rivista “Musica Jazz” come ‘miglior batterista’. Attualmente è titolare della cattedra di batteria jazz al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Certamente è il batterista più rinomato in Europa, dalla tecnica esecutiva perfetta, caratterizzato da una calda sonorità mediterranea e, al contempo, raffinata. Pensa che il Jazz, in Italia, stia vivendo un bel momento , di grande qualità e livello che fa apprezzare i nostri musicisti nel resto del mondo, e che per un musicista sia necessario non tradire mai questa musica e restare sempre molto coerente per poter ottenere risultati considerevoli : “ Il Jazz è una fede, insomma, non vorrei esagerare, è un pensiero, è una musica che richiede grande concentrazione, grande preparazione ma, soprattutto, grande spiritualità”
Paolino Dalla Porta è un eccellente contrabbassista che non avrebbe bisogno di presentazione. Da giovanissimo studia la chitarra classica presso la “Scuola civica di Milano”, ma si dedica contemporaneamente al Jazz , frequentando i corsi di composizione contemporanea. Si concentra sul jazz, come riferisce lui stesso, “ senza limitazioni di stili, dallo swing al free, dal be-bop al jazz europeo, dal cool al jazz-rock. Cercando sempre di essere aperto e curioso verso differenti generi , ascoltando (oltre al jazz), musica classica, contemporanea ed etnica”. Dal 1978 suona il contrabbasso ed entra attivamente nella scena jazzistica italiana ed europea, suonando con numerosi musicisti e gruppi, nazionali ed internazionali , tra i più interessanti e prestigiosi. Cito solamente Dave Liebman, Pat Metheny, Don Cherry, Michel Petrucciani, Glenn Ferris, Massimo Urbani e la Grande Orchestra Nazionale, tra i moltissimi con i quali ha collaborato. Ha composto e arrangiato musiche per film e documentari televisivi, e per il docu-film “Inge film” su Inge Feltrinelli, di Luca Scarcella. Tiene masterclass di strumento e improvvisazione in molte città italiane e, attualmente, oltre un’intensa attività di free lance, suona con Paolo Fresu, con il quintetto “Acrobats” di Tino Tracanna, con G.Falzone Special Band, nel Dino Rubino Trio, ed è anche leader di vari progetti musicali, dal duo al settetto, per i quali compone musica originale. Ha vinto diversi premi come ‘miglior contrabbassista italiano’ attraverso le riviste specializzate InSound e Musica Jazz (Top Jazz – sezione ritmica). Ha una notevole discografia che vanta oltre cento dischi come leader, co-leader, e sideman. Concludo le note della sua biografica citando una frase del Musicista, dedicata ai giovani che si accostano alle sue lezioni : “ Ai miei studenti suggerisco di ascoltare altri generi, come la musica contemporanea o la classica, ma anche di interessarsi alla letteratura, all’arte, al teatro ed in generale a tutto quello che può nutrire il loro spirito ed essere quindi fonte di ispirazione per la loro musica. Alla ricerca della Bellezza” .
Su Dino Rubino (pianoforte e tromba) ho scritto molto, sottolineando le sue eccelse doti umane e artistiche, ma ne ricordo ancora alcune note caratteristiche , per chi legga di lui per la prima volta : è un musicista e compositore dalla forte personalità musicale, talento emergente sulla ribalta del Jazz italiano che lo accoglie premiandolo con entusiasmo, e riconoscendogli tutte le caratteristiche per diventare un nuovo mito. Talmente bravo da indurre Enrico Rava a chiamarlo per sostituirlo in diversi concerti in Sicilia e a diffondere il suo nome quale esponente di spicco della nuova generazione di trombettisti europei. La sua formazione e la sua carriera seguono una duplice inclinazione – quella di pianista, che si manifesta dalla prima infanzia, e quella di trombettista jazz a partire dalla sua prima adolescenza – che oggi si manifesta attraverso una personalità musicale in cui i due profili si incontrano, si intrecciano facendosi reciprocamente eco, in una sorta di convivenza che Rubino tende a mantenere “il più possibile pacifica”. Dal 2012 è docente di tromba jazz al Conservatorio di Catania. Nel 2013 ha presentato “ Agape”, progetto aperto di ricerca dedicato alla tradizione della sua terra, riscuotendo grande successo anche sul palco dell’Officina per “Off in Jazz 2012-2013”. Attualmente è impegnato con svariate formazioni, sia come trombettista, sia come pianista. In particolare come pianista suona in duo con Francesco Cafiso, nel quintetto di Flavio Boltro dedicato a Michel Petrucciani, come trombettista fa parte del quartetto di Francesco Cafiso, il quintetto dedicato a Miles Davis di Roberto Gatto e a quello di Riccardo Fioravanti dedicato a John Coltrane. Ha partecipato a tutte le più importanti manifestazioni dedicate al jazz in Italia e all’estero e ha suonato con i musicisti più prestigiosi, tra i quali : Gianni Basso, Gino Paoli, Franco Cerri, Enrico Intra, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Steve Grossman, Bruce Forman, Paul Jeffrey, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Danilo Rea, Dado Moroni, Bob Mintzer etc etc. E’ un dolce uomo riservato e un po’ introverso che rivela sul palco, dando fiato e vita ai suoi strumenti, una grande passionalità e una struggente armonia.
Lo straordinario Trio “Gatto- Dalla Porta – Rubino” annuncia la nuova stagione della rassegna “ Off in Jazz 2014” del Centro Multiculturale Officina, immaginata e realizzata nel 2012 dal direttore artistico Mimmo Papa ( e sostenuta dal direttore artistico del Centro, Ciccio Timbro e dai suoi Soci) , e conferma che si possono superare gli ostacoli e le innumerevoli difficoltà che ogni impresa di questo tipo porta con sè, con la dedizione, l’amore, e una ferrea volontà : ingredienti indispensabili per riuscire a diffondere buona musica, qualità e bellezza.
Antonella Casuscelli