Cinque mesi di via crucis tra gli uffici di Palazzo Zanca e i rimpalli tra commissione e aula del Consiglio non sono ancora bastati per arrivare al voto della delibera presentata lo scorso 26 settembre dalla capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech. Una delibera che punta a modificare il regolamento comunale in alcuni passaggi specifici che toccano molto da vicino i consiglieri e che vuole regolamentare soprattutto la “effettiva partecipazione” alle sedute d’aula e la corresponsione del gettone di presenza proprio sulla base di questa effettiva partecipazione, come prevedono lo Statuto e il Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale, all’art. 47, comma 2.
Ieri, dopo mesi di attesa, la delibera era dunque approdata in aula al primo punto dell’ordine del giorno del consiglio comunale. Ma anche stavolta non è arrivata la parola fine. E tutto è stato rinviato alla seduta del prossimo martedì. Il motivo? Una questione di opportunità condivisa da tutti per “concedere” più tempo al segretario generale Antonio Le Donne di esprimere il suo parere sui 9 emendamenti presentati dai consiglieri di tutti gli schieramenti politici per modificare in molti punti la proposta della collega Fenech. Emendamenti arrivati all’ultimo momento utile, nonostante i parecchi mesi di dibattito in commissione, e che sembrano in qualche modo snaturare soprattutto il significato iniziale della proposta della consigliera accorintiana.
La delibera infatti vorrebbe inserire in particolare due passaggi:
“La partecipazione che dà titolo all’attribuzione del gettone deve essere effettiva, e cioè quando la presenza del consigliere alle sedute del Consiglio o delle Commissioni sia assicurata per almeno la metà della durata della seduta stessa. A tal fine, il consigliere che abbandona l’aula prima del termine dei lavori deve darne comunicazione. Nel caso di seduta del Consiglio o della Commissione dichiarata deserta al momento dell’appello iniziale per mancanza del numero legale, ai Consiglieri comunque presenti non è corrisposto il gettone. Il Consiglio che si protrae oltre la mezzanotte dà diritto ad un solo gettone”, dunque vincolando l’effettiva partecipazione al tempo di permanenza in aula e scoraggiare magari i “furbetti” che fanno solo brevi apparizioni e poi abbandonano il campo.
Altro punto proposto: “Le Commissioni consiliari si svolgono in unica convocazione. Per la validità delle sedute delle Commissioni è richiesta la presenza di almeno un terzo dei componenti. La presenza del numero legale è accertata dal Presidente entro mezz’ora dalla convocazione”, in questo caso per eliminare quella che ormai è una prassi consolidata, ovvero il fatto che la prima convocazione risulta andare sistematicamente deserta, ma chi firma in prima ha diritto al gettone anche se poi non si presenta alla seconda.
I consiglieri comunali però hanno deciso di aggiungere emendamenti e modificare l’atto della Fenech. Quelli che vanno ad intaccare nella sostanza la proposta iniziale sono in particolare due, primo firmatario Nicola Cucinotta (Pd), e prevedono di cassare totalmente la parte che indica il tempo come unità di misura della effettiva partecipazione, ma senza indicare quale dovrebbe essere il criterio, e il passaggio che elimina il gettone per le sedute deserte. Un altro emendamento, della consigliera Antonella Russo (Gruppo misto), propone invece di lasciare la doppia convocazione ma togliere il gettone in caso di seduta andata a vuoto. Poi ci sono delle proposte che arrivano da Nora Scuderi (Megafono) che mirano ad aggiungere nuovi passaggi: abolizione del rimborso spese viaggio per i consiglieri che vivono fuori dal territorio comunale, lasciandoli però intatti per chi si serve dei mezzi pubblici e regolamentazione del dibattito durante le commissioni fissando il limite massimo di cinque minuti per ogni intervento e tre minuti per dichiarazione di voto. Provocatorio l’emendamento di Pippo Trischitta (Forza Italia) che propone di inserire l’obbligo per il Sindaco e i componenti della Giunta di rispettare il programma elettorale che prevedeva la riduzione del loro compenso, anche se risulta complicato credere che un passaggio di questo tipo possa finire all’interno del regolamento comunale considerato che è cucito solo sul sindaco Accorinti e i suoi assessori.
Resta dunque tutto da vedere, ma la consigliera Fenech anche ieri in aula ha ricordato gli esempi di molte città italiane e siciliane che già hanno apportato queste modifiche per una migliore razionalizzazione delle spesse della pubblica amministrazione e per dare un buon esempio ai cittadini. Per la discussione si dovrà attendere martedì e solo a quel punto si scoprirà come andrà a finire.
Francesca Stornante