Entro 10 giorni un nuovo documento condiviso tra Comune e Autorità Portuale, entro 30 giorni un tavolo tecnico interistituzionale in cui dovrà essere chiaro l’impegno economico necessario per la bonifica della Zona Falcata, entro 45 giorni il Piano regolatore portuale alla Regione. I tempi sono scanditi dal “Patto per la Falce”, firmato avantieri a Palermo, mentre oggi, a palazzo Zanca, sono stati chiariti i prossimi passi. A far da collante l’Università di Messina, rappresentata stavolta dal prof. Giovanni Moschella: “Siamo soddisfatti per il risultato storico raggiunto – ha affermato – e ci auguriamo possa raffigurare un metodo anche per il futuro, con le istituzioni che collaborano tra loro. Il nostro ruolo non è politico ma tecnico e scientifico, di promozione e coordinamento. Siamo a disposizione per elaborare progetti e mettere al servizio le nostre competenze”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal coordinatore provinciale del Megafono, Massimo Finocchiaro, dalla consigliera comunale del Nuovo Centrodestra, Daniela Faranda, e dai deputati regionali Marcello Greco e Beppe Picciolo, in prima linea per incoraggiare il dialogo tra le istituzioni. Picciolo ha portato una cartina della Zona Falcata, che ha fatto firmare a tutti i rappresentanti istituzionali. “La donerò al sindaco – ha detto – quando vedremo realizzate le opere. I fondi ci sono”.
Insieme all’Università è la Regione l’altro attore principale che è stato capace di far mettere d’accordo i due “litiganti”, il Comune e l’Autorità Portuale. Ed è curioso che fino a pochi giorni fa le posizioni sembravano distanti e inconciliabili, adesso sembra andare tutto d’amore e d’accordo. “Con l’Autorità Portuale – ha spiegato l’assessore Sergio De Cola – abbiamo una lunga serie di discussioni in atto, i rapporti hanno certe dinamiche e serve del tempo per arrivare ad un accordo. Se concordiamo su cosa fare delle aree, è inutile fermarsi sulle competenze perché c’è un comune primario interesse pubblico”. Il rammarico resta perché, invece che nelle aule dei tribunali, sarebbe stato più utile per la città affrontare la discussione qualche tempo fa, soprattutto una volta che era stato raggiunto l’accordo del 23 aprile 2014 che chiudeva il contenzioso con l’Ente Porto. Sta di fatto che, adesso, c’è una nuova sintonia. “L’abbiamo raggiunta in pochissimo tempo – ha dichiarato il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina -. Anche se le visioni sono diverse avevamo da sempre detto di essere disponibili ad andare incontro alle esigenze dell’amministrazione comunale, pure perché riteniamo fondamentale la sinergia soprattutto nelle aree non strettamente portuali. Tra l’altro l’opinione del Comune è compatibile con il Piano regolatore portuale. Era prevista la possibilità, e non l’obbligo, di realizzare un porticciolo turistico e importanti volumi da destinare al terziario, il Comune ritiene che quest’opzione sia inopportuna ed è un punto di vista accettabile. Già il prossimo 4 febbraio abbiamo un incontro con l’assessore Croce per stilare un elenco di cosa serve a corredo della presentazione del Prp. Rispetteremo il termine dei 45 giorni, giorno più giorno meno”.
Tra le parti, adesso, c’è comunione d’intenti. “E’ la prova che quando ragioniamo insieme si trovano soluzioni a favore della città – ha ripreso e concluso De Cola -. Abbiamo condiviso con l’Autorità Portuale anche il Piau, nella parte che lambisce la Zona Falcata, ed il tema di base è lo stesso previsto dal Prg, cioè quello di creare spazi per la libera fruizione ai cittadini. Siamo soddisfatti per il Patto per la Falce ma si tratta ancora di un contenitore di buone intenzioni da riempire. Entro dieci giorni stabiliremo come modificare le previsione del Prp ed entro trenta mi auguro che ognuno porti il proprio contributo per avere le idee più chiare anche sui fondi necessari per le bonifiche”.
(Marco Ipsale)