“Sono un uomo libero, non mi presto a vecchi giochi, ma so che i messinesi sono molto più avanti delle stesse istituzioni che le rappresentano. Mi candido a sindaco di Messina. Lo faccio da solo, e vedo in Gianpiero D’Alia il mio unico interlocutore, per la ventennale condivisione di un percorso politico e d’amicizia”.
Se l’Assemblea provinciale dell’Udc è stata la base per l’endorsement del partito al Presidente dell’Ars adesso è ufficialmente Giovanni Ardizzone a rompere gli indugi e a dire chiaro e tondo, senza se e senza ma, senza paletti, senza allusioni e senza ambiguità, che lui è candidato alla poltrona di Renato Accorinti.
“A Messina purtroppo siamo abituati a ragionare per schemi, anche piuttosto datati ormai, senza accorgerci che i tempi sono mutati- spiega- Non c’è alcun bisogno di assembleare gruppi secondo un vecchio criterio. Riconosco come interlocutore D’Alia al quale mi legano 20 anni e più di amicizia e politica. A chi ama le dietrologie dico che a destra e a sinistra, per fortuna, ci sono risorse umane che possono essere parte attiva di un percorso di cambiamento. Quanto al resto mi defilo da schemi che non mi appartengono”.
Insomma, l’Udc e in particolare Ardizzone scende in campo insieme alla Forza Italia di Genovese o al Pd-Sicilia Futura di Picciolo?
“Scendo in campo da solo. Da uomo libero, da messinese stanco di vecchie forme di attacchi. Non mi presto al gioco al massacro di chi ama i tatticismi, e infatti lo sto dicendo adesso, lontano da ogni possibile fraintendimento e tatticismo. Chi pensa che ci siano leader oggi a Messina che possono condizionare il voto libero e popolare di una città alla deriva si sbaglia di grosso. I messinesi non sono così. Mi rivolgo alla città bella e positiva ed anche silenziosa che continua ad esserci e che ha animato le Notti della cultura, la città bella che vive in silenzio i problemi e li affronta. Non metterei mai la mia faccia a disposizione per giochi e sistemi superati dalla storia”.
L’ultimo passaggio lo ha ribadito in un intervento conclusivo dell’Assemblea Udc e che è quello relativo alla Città Metropolitana. Per il Presidente dell’Ars è impensabile che il primo cittadino del Comune capoluogo, ed in questo caso di Messina, non voglia essere il sindaco Metropolitano. “E’ questo il futuro di Messina e dei messinesi tutti. L’orgoglio di volare alto grazie anche ad una norma varata da quest’Assemblea pensando all’Area integrata dello Stretto come al più grande porto del Mediterraneo, come all’unica prospettiva di sviluppo e di rinascita”.
Nella sindacatura Buzzanca, quando era vicesindaco ed è stato eletto deputato, si è dimesso, ha rinunciato alla doppia poltrona, adesso si candida ad un altro ruolo, quello di primo cittadino.
I giochi da oggi, al di là dell’ormai leggendaria mozione di sfiducia che tutti dicono di voler firmare ma che nessuno deposita dal segretario generale, sono ufficialmente aperti. C’è il primo candidato al dopo Accorinti.
Rosaria Brancato