Servizi sociali e gestione di un settore difficilissimo sempre nel mirino. Tra cicliche proteste dei lavoratori, stipendi continuamente in arretrato o in ritardo, fatture che il Comune non paga con cadenza regolare, i servizi sociali hanno più volte attirato l’attenzione per quel sistema che non funziona. Anche l’amministrazione Accorinti aveva puntato molto su questo comparto che riguarda le fasce più deboli della popolazione: disabili, bambini, anziani. Ma ci sono voluti quasi quattro anni per arrivare ad avere i tanto attesi nuovi bandi che dovevano rivoluzionare il settore in modo organico e duraturo ma che invece sono stati fatti per soli 18 mesi, dopo anni di continue proroghe, necessarie per non interrompere i servizi ma deleterie per lavoratori e qualità delle prestazioni rese agli utenti. In questi ultimi giorni si è parlato soprattutto dei controlli sulle cooperative che gestiscono i servizi per conto del Comune. Prima la Funzione Pubblica della Uil e poi l’I.S.A, Intesa Sindacato Autonomo, hanno acceso i riflettori sui pagamenti del Comune alle cooperative e hanno contestato l’ultimo provvedimento della giunta Accorinti in tema di servizi sociali. Si tratta di un atto di indirizzo che invita il Dirigente del Dipartimento servizi finanziari a procedere, dopo il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti comunali e dei corrispettivi in favore delle Società partecipate, al pagamento delle fatture emesse dalle Società Cooperative alle quali sono affidati in appalto l'esecuzione dei servizi sociali. Un atto considerato praticamente inutile.
L’assessore Nina Santisi però non ci sta e ha deciso di replicare, smentendo innanzitutto che il Comune non controlla le gestione delle cooperative. “Da tempo, e non certo da ora, a seguito di denunce delle organizzazioni sindacali, il Dipartimento politiche sociali – su indirizzo preciso dell’assessorato competente e dell’amministrazione – ha avviato una attività di controllo sulle cooperative cui è stata affidata la gestione dei servizi sociali, che ha portato a precise contestazioni, laddove si sono riscontrate criticità nel mancato rispetto dei capitolati di gara, fino alla sanzione e alla interruzione dell’affidamento”. L’assessore spiega che tutto ciò è stato fatto anche in vista dell’aggiudicazione delle nuove gare, considerato che nei nuovi bandi viene attribuita grande rilevanza al sistema di monitoraggio e verifica sia sugli aspetti riguardanti l’appropriatezza amministrativa della gestione, da parte delle cooperative, come ovviamente la qualità e l’efficienza dei servizi erogati. Sistema che, in parte, sarà esternalizzato ad agenzia competente.
“Il sistema dei servizi sociali nella città di Messina, come è noto, impegna somme importanti del bilancio destinate alla presa in carico delle fragilità e impiega una consistente forza lavoro. L’amministrazione Accorinti riserva un’attenzione speciale a tale ambito, come dimostrano la scelta passata di prorogare i servizi e non interrompere l’attività di presa in carico di anziani e persone con disabilità e quella più recente di esitare i nuovi bandi non appena questo si è reso oggettivamente possibile, mantenendo i livelli occupazionali e puntando all’efficienza e qualità”.
A che punto sono i nuovi bandi? Dal Dipartimento fanno sapere che si sono appena concluse le operazioni di sorteggio della composizione delle commissioni, da parte dell’UREGA, per l’affidamento del sistema dei servizi sociali. Si procederà, pertanto, con le procedure valutative.
In vista dei nuovi affidamenti, l’assessore Santisi dichiara: “La cooperazione e l’impresa sociale devono ispirarsi alla logica del dono (tipica del non profit) e allo spirito mutualistico e solidaristico di fare impresa e l’anima “civile” del nostro Paese trova piena espressione nel ruolo del Terzo settore e della cooperazione, in campo sociale quanto in quello produttivo, mettendo il “valore sociale” al centro della strategia imprenditoriale, perché “etica” equivale anche a competitività e qualità. Le finalità sociali del mondo cooperativo e del Terzo Settore si sposano anche con risultati sul fronte occupazionale, nel sostegno alle famiglie e all’economia. L’auspicio forte è che i nuovi affidamenti premino le imprese che fondano la loro efficienza nella vocazione sociale posta al servizio del benessere della collettività, nel loro spirito innovativo ma anche nella flessibilità nel modo di “governare”, di produrre, di lavorare, perché chi lavora nell’impresa sociale deve sentirsi parte di un vero e proprio processo sociale e relazionale, ancor prima che economico.”
Francesca Stornante