Se il presidente della Commissione Ars Antimafia Nello Musumeci ha evidenziato, dopo l’audizione di Accorinti, che è onesto e perbene ma non adeguato sotto il profilo della gestione amministrativa, è CapitaleMessina, attraverso il portavoce Gianfranco Salmeri ad affondare il colpo.
Nel corso dell’audizione di ieri infatti il sindaco si è fatto trovare “impreparato” sui temi che riguardano aspetti meno “eclatanti”, sotto il profilo mediatico, ma altrettanto importanti per la lotta all’illegalità. Alle domande dei deputati sulla gestione dei rifiuti, sulla rotazione dei dirigenti, sulla tariffa per gli impianti pubblicitari, sull’abusivismo, non ha saputo dare risposte, tanto che la Commissione dovrà ascoltare i funzionari ed ha chiesto la documentazione integrativa.
"Ancora bacchettate all'amministrazione comunale sull'argomento legalità, questa volta non dal Prefetto della città, il quale nel recente passato aveva più volte richiamato Accorinti al rispetto delle procedure previste dalla legge, bensì dalla Commissione Antimafia in relazione alle norme per la prevenzione della corruzione negli enti locali- commenta Salmeri- Come CapitaleMessina aveva già denunciato in un documento del febbraio scorso, infatti, dal report dell'organizzazione indipendente "civico97", che monitorizza le prassi per il rispetto della legalità all'interno della Pubblica Amministrazione, che Palazzo Zanca, veniva posizionata in fondo alla classifica dei comuni italiani per l'adeguamento agli obblighi della legge anticorruzione. Il comune risultava largamente inadempiente nel rispetto delle procedure previste per ridurre il rischio di comportamenti illeciti all'interno della macchina burocratica”.
CapitaleMessina evidenzia come il report in particolare si soffermava sulla mancanza di formazione legata al tema della prevenzione della corruzione, attività che costituisce elemento fondante della nuova legge n. 190/2012, nella quale il momento formativo diretto a sensibilizzare i dipendenti pubblici è considerato la misura più utile per prevenire la corruzione.
“Non risultava effettuata neanche la rotazione del personale, come prevede la legge quale strategia di prevenzione della corruzione, nonostante sia acclarato che l'avvicendamento di ruoli e posizioni riduce fortemente il rischio che vengano a crearsi, tra soggetti incaricati di un ruolo amministrativo ed utenti esterni, rapporti da cui possano sorgere abusi e accordi di natura illecita”. Proprio questo punto peraltro è stato sottolineato da Musumeci ieri a conclusione dell’audizione. La mancata rotazione dei dirigenti crea infatti “oasi” che portano al totale controllo del settore ma anche ad altissimi rischi di commistioni.
“Dalle risultanze critiche dell'organo del Parlamento Regionale si confermano ritardi ed omissioni dell'Amministrazione Accorinti su un tema "sensibile" della gestione della macchina burocratica comunale.- conclude CapitaleMessina- La difesa della legalità non si afferma con gli slogan, ma con gli atti amministrativi concreti".