Abito grigio, nuova pettinatura, occhialini da intellettuale e soprattutto un sorriso smagliante. E’ un Marcello Greco raggiante quello che fa ingresso in Consiglio comunale a 48 ore dalla sua elezione a deputato regionale, acciuffata con 3029 voti, confluiti nella lista Crocetta. Eletto nel Pd e poi passato all’Udc, Greco è l’unico dei quattro consiglieri comunali scesi in campo per le regionali ad aver conquistato un seggio all’Ars: dalla sua parte tanta fortuna ma anche lungimiranza, perché è riuscito a piazzarsi lì dove sapeva di poter avere una chance concreta.
Pur non essendo obbligato a dimettersi da consigliere comunale, perché la legge non prevede incompatibilità tra le due cariche, nei prossimi giorni Greco lascerà lo scranno di Palazzo Zanca per dedicarsi esclusivamente al ruolo di deputato regionale. Al suo posto subentrerà il primo dei non eletti della lista Partito Democratico Genovese Sindaco, Maurizio De Leo che alle amministrative del 2008 ottenne 792 voti. Greco, dunque, si accinge a lasciare il Comune ma anche l’Udc, partito da cui si era già di fatto staccato prima delle elezioni per fare la sua corsa, solitaria e vincente, verso l’ Assemblea regionale.
Secondo i rumors delle ultimissime ore, il neo deputato sarebbe corteggiatissimo da numerosi partiti, compreso il partito democratico, ma pare che Greco non cederà alle lusinghe e andrà a far parte della nuova formazione politica che metterà insieme tutti gli uomini vicini a Crocetta e sarà guidata dall’ex sindaco di Ragusa, anche lui neo deputato, Nello Di Pasquale
Ma torniamo al Consiglio comunale. Per un consigliere che va a Palermo, altri tre che rimangono – loro malgrado- a Messina. Nicola Barbalace del partito democratico, Nello Pergolizzi e Giuseppe Trischitta di Futuro e Libertà non ce l’hanno fatta a superare lo scoglio elettorale, anche se con dei distinguo necessari tra i tre.
Se è vero che il consigliere del Pd Barbalace non stacca il biglietto per il capoluogo siciliano, è altrettanto vero che può ritenersi più che soddisfatto per la sua affermazione personale e per quelle 3.343 preferenze ottenute, solo 150 in meno di quelle di Calanna, primo dei non eletti nella lista del partito democratico, che di seggi ne ha presi più di tutti, cioè tre. Barbalace non ha vinto la competizione elettorale ma il suo gruppo è vincente e i suoi tre mila e passa voti, portati in dote alla lista, frutteranno in altre sedi e circostanze.
Discorso diverso vale per Pergolizzi e Trischitta , che da queste elezioni escono con le ossa rotte, non tanto a livello personale quanto di partito. Per il Fli siciliano è stata una debacle e il futuro del partito, fondato da Gianfranco Fini dopo la rottura con Belusconi e col Pdl , è sempre più in bilico. I 1506 voti di Pergolizzi e i 1129 voti di Trischitta non sono pochi per due consiglieri comunali alla loro prima prova regionale, che si sono ritrovati quasi per caso nell’agone elettorale e hanno dovuto fare i conti con il sempre più evidente calo di consensi nei confronti di quel progetto politico sponsorizzato dal presidente della Camera, rivelatosi – numeri alla mano – fallimentare.
Questa mattina, Greco, Barbalace, Pergolizzi e Trischitta hanno partecipato, con prospettive e umori diversi, alla seduta del Consiglio comunale, durante la quale è stata votata con esito positivo la proposta di sospensione della trattazione degli atti relativi ad un piano di lottizzazione convenzionato a San Licandro e ad un programma costruttivo sempre a San Licandro e respinta l'approvazione della convenzione per uso, su un'area a Papardo destinata a servizi pubblici urbani, di un impianto sportivo privato costituito da piscina interrata con annessi servizi e ancora da sanare urbanisticamente.
Sempre oggi, il Civico consesso ha approvato il piano di miglioramento dei servizi di polizia municipale per il triennio 2012 – 2014. Dopo la conferenza dei capigruppo, il Consiglio comunale è stato aggiornato a martedì 6 novembre, alle ore 10,30. (Danila La Torre)