La strada che conduce al cimitero di Scaletta Zanclea è stata chiusa da un’ordinanza sindacale all’indomani dell’alluvione del 1 ottobre 2009. Da allora non è più stata riaperta, ancora sulla zona insistono lavori, lì dove nel 2013 si verificò un ulteriore crollo. Percorrere la strada in macchina si può, ma fino a un certo punto, poi il percorso si interrompe e bisogna proseguire a piedi per una strettoia.
Una situazione che si protrae da cinque anni e che ha spinto al limite la pazienza di quanti sono impossibilitati a raggiungere il camposanto in condizioni normali. Un problema che si fa naturalmente più pressante in questo periodo di commemorazione dei defunti che costringe quanti vogliano salutare i propri cari a una passeggiata forzata che purtroppo però, soprattutto per gli anziani, comporta una fatica non indifferente e che li costringe a rinunciare.
Solo poco tempo fa gli abitanti di Scaletta hanno fatto sentire la propria voce contro la mancata riapertura della strada che, stando all’ordinanza, non potrebbe essere percorsa neanche a piedi. L’amarezza è tanta perché la questione cimitero fa parte del più ampio contesto di ricostruzione del paese dopo quel terribile ottobre, ma è soprattutto una questione morale che allarga a macchia d’olio, purtroppo, lo spettro di quanto i cittadini hanno dovuto sopportare in tutti questi anni.
Purtroppo, la ricostruzione della strada per il cimitero, nella scala degli interventi da realizzare a Scaletta Zanclea, ha avuto una priorità minore, perché si è naturalmente data più importanza alle strade principali. A maggio scorso il vicesindaco Gabriele Avigliani ci aveva riferito che erano in corso le indagini geognostiche propedeutiche alla redazione definitiva del progetto e che i lavori sarebbero dovuti iniziare proprio nel mese di novembre per concludersi entro agosto 2015. Pare, però, che siano destinati a slittare ancora.
Giusy Briguglio