Le pesanti dichiarazioni del consigliere Daniele Zuccarello su Messinambiente, le immagini che mostrano come si lavora nella piattaforma di Pace, numeri che fanno ipotizzare sprechi e mala gestione di una società in continua crisi. Ieri il consigliere ha riacceso i riflettori su anomalie e dinamiche poco chiare che riguardano il trasporto in discarica, lo stoccaggio dei rifiuti, il noleggio dei mezzi esterni, la gestione del personale e dei servizi (VEDI QUI). Nuove ombre su una società che però oggi ha deciso di replicare. Lo ha fatto il liquidatore Giovanni Calabrò che ieri non era presente alla conferenza ma che dopo aver appreso i contenuti scottanti dell’indagine ispettiva condotta da Zuccarello risponde punto per punto a tutti i rilievi sollevati. Calabrò definisce “imprecise e fuorvianti” le notizie diffuse da Zuccarello e spiega di ritenere doveroso fornire “notizie esatte”, sulle quali invita anche l’autorità giudiziaria ad esaminare doviziosamente i contenuti, avvisando che anche la società adesso valuterà eventualmente le iniziative da porre in essere a tutela della propria immagine.
“Riconfermando le modalità di amministrazione trasparente, la Messinambiente ha sempre dato in generale ampia disponibilità di accesso agli atti come per legge ed in particolare a quanti indicati a farlo nello Statuto del Comune di Messina e nel Regolamento del Consiglio Comunale di Messina secondo quanto previsto dalle normative in materia e fornendo, su specifica richiesta, documentazioni ed atti della società ad inquirenti ed a organi di polizia giudiziaria. Allo stesso Zuccarello, ancorché abbia prodotto solo pochi giorni addietro regolare istanza di accesso agli atti con produzione degli stessi, in qualità di consigliere, è stato consentito di anticipare i tempi del riscontro fornendo noi contestualmente ad una Sua visita nei nostri uffici dati e notizie che gli interessavano. Si fosse soffermato di più sulle risposte avute, forse oggi avremmo evitato il presente comunicato stampa e si sarebbe potuto certamente evitare una conferenza stampa che non solo non aveva motivo di essere ma che per i suoi contenuti forse voleva riesumare datati interventi del consigliere e rialimentare la cultura del sospetto e dell’intrallazzo in Messinambiente” scrive il liquidatore.
Ecco dunque tutti i punti che Calabrò corregge:
dal 17/03/2016 è cambiato a Pace il sistema di trasferenza dei RSU dallo stoccaggio temporaneo alla tramoggia (Sistema realizzato in 15 gg); quindi dalla suddetta data nell’impianto di Pace il piazzale è stato sempre occupato da sfalci di verde, ingombranti,vetro, materiale differenziato; per altro il rifiuto a terra può trovarsi per una serie di motivi contingenti e legati alla logistica: perché caduto dalla tramoggia durante le fasi di trasbordo; perché il compattatore carico può avere un guasto o c’è il sospetto che vi siano residui di rifiuti incendiati e in quel caso, per motivi di sicurezza, è necessario visionarli per evitare di portare in discarica rifiuti non ancora spenti; nei casi di rifiuti secchi provenienti da utenze specifiche. In tutti questi casi i rifiuti caduti a terra vengono caricati immediatamente in apposito articolato lasciato a disposizione per tali operazioni di emergenza.
-per il nuovo sistema di tramoggia si è dovuto rivedere ed implementare il sistema per il trasporto in discarica dovendo noleggiare da due a tre autoarticolati in quanto i nostri mezzi erano e sono insufficienti; per questo motivo l’amministrazione comunale, a fine febbraio, in un tavolo tecnico ha dato la disponibilità di 60.000 euro per la realizzazione della tramoggia oltre a 200.000 euro per l’acquisto di due articolati usati, somme ad oggi ancora non corrisposte. Ciò nonostante la Messinambiente, oltre ad aver realizzato in 15
giorni, interamente nell’area a propria disposizione la tramoggia di carico, ha avviato nei tempi previsti e dovuti le procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di tre trattori e due semiarticolati, gara però andata deserta. Nel frattempo il noleggio a caldo di due mezzi garantisce il mantenimento dell’intero ciclo di raccolta data la citata insufficienza dei mezzi in dotazione e la loro vetustà che si appalesa in una maggiore probabilità di guasto e ad una limitata possibilità di utilizzo per due viaggi al giorno per tutti i giorni;
-per quanto concerne le officine, la Messinambiente, nel confermare di avere una propria officina interna per i lavori di manutenzione ordinaria e per i piccoli interventi, continua ad utilizzare officine esterne autorizzate che effettuano specifici e rilevanti interventi sui nostri quasi 300 mezzi con loro marchio, escludendo naturalmente officine che non avessero i dovuti requisiti o con titolari e/o soci inquisiti in procedimenti giudiziari;
– per la pala gommata a cui si fa riferimento ed acquistata dal precedente liquidatore, dopo l’acquisto e l’utilizzo per sei mesi, ha manifestato problemi che, valutati dalla casa madre, si sono dimostrati importanti ed imprevedibili all’acquisto. Non è mai stata funzionante durante la mia amministrazione ed è attualmente ricoverata presso una officina autorizzata in provincia di Messina in attesa di possibile acquirente o di possibile permuta con differente mezzo d’opera non ravvisando lo scrivente liquidatore ulteriori investimenti in costose riparazioni poiché il mezzo non rientra più nei piani aziendali.
“Naturalmente per dovere di informazione molte delle notizie a cui fa riferimento lo
Zuccarello sono state già da tempo dettagliatamente fornite ad organismi di controllo ed autorità giudiziarie per le dovute verifiche”.
Calabrò aggiunge che per tutte le informazioni che dovessero essere richieste alla
Messinambiente nei modi e nei termini di legge previsti, gli uffici di Via Dogali 50 restano disponibili.
L’ultimo passaggio Calabrò lo dedica alla sua attività da liquidatore: “Messinambiente nella gestione dell’attuale liquidatore non solo non continua a generare debiti ma grazie ad una oculata gestione ed a una continua riorganizzazione ed ottimizzazione delle risorse disponibili e degli acquisti ha prodotto dati positivi che saranno correttamente evidenziati in una conferenza stampa all’indomani della approvazione del bilancio di esercizio 2015 di prossima esitazione”.