Si prova a regolamentare il Far West. Lentamente, ma ci si prova. Il Far West è quello che abbiamo in più riprese denunciato degli impianti pubblicitari in città, una giungla resa tale anche e soprattutto dall’incapacità da parte del Comune di porre paletti fissi in base ai quali agire. La legge (un decreto del 1993) parla chiaro: «Il Comune non dà corso alle istanze per l’installazione di impianti pubblicitari, ove i relativi provvedimenti non siano già stati adottati alla data di entrata in vigore del presente decreto, né può autorizzare l’installazione di nuovi impianti fino all’approvazione del Regolamento comunale e del Piano generale degli impianti pubblicitari». In estrema sintesi, gli impianti installati dal ’93 in poi sono tutti abusivi, perché il Comune non aveva un Regolamento fino al giugno 2010 e non ha tutt’oggi un Piano generale degli impianti, una sorta di piano regolatore dei cartelloni pubblicitari in città (l’unico tentativo fatto, nel 2006, è stato “stoppato” dai tribunali amministrativi). Una carenza che rende sostanzialmente inutile, per quel che riguarda esclusivamente gli impianti pubblicitari, anche il nuovo Regomanto Cosap approvato due giorni prima dello scorso Capodanno. Insomma, senza Piano il “Far West” rimane.
Ecco, allora, che si corre ai ripari. Il Comune si doterà finalmente di un Piano e lo farà affidando all’esterno l’incarico. Lo ha deciso la Giunta nei giorni scorsi, dando mandato al dipartimento Tributi di accelerare sulla questione, di porre in essere tutti i necessari provvedimenti «in tempi brevi e assolutamente contingentati». In realtà la decisione di affidarsi all’esterno è la logica conseguenza di quanto emerso da una conferenza dei servizi del 18 giugno scorso (sì, la burocrazia è tanto, tanto lenta a Palazzo Zanca), durante la quale, a precisa domanda del dirigente ai Tributi Romolo Dell’Acqua, il dirigente all’Urbanistica Giovanni Caminiti ha risposto che «tenuto conto della specifica qualità del lavoro da produrre, che richiede notevole disponibilità di tempo e di attrezzature specifiche, al fine di ottenere un prodotto finito facilmente gestibile, con tecnologie avanzate utili anche ai fini dei controlli, ritengo opportuno procedere mediante affidamento esterno dell’incarico a ditta specializzata che garantisca tempi brevi». Cosa sia stato fatto dal 18 giugno scorso a oggi è un mistero, ma tant’è.
Il nuovo Piano dovrà «essere un programma aperto, così da poter essere modificato ed implementato in relazione ad ulteriori esigenze dell’Amministrazione» e dovrà «consentire un collegamento in tempo reale tra tutti gli apparati comunali interessati, allo scopo di ottenere uno scambio di dati in tempo reale, utilizzando tecnologie all’avanguardia». Verrà effettuato un censimento degli impianti esistenti, «al fine di creare una banca dati dell’effettiva consistenza e disribuzione degli impianti pubblicitari», definendo anche i criteri distributivi degli impianti stessi, «nel rispetto di quanto stabilito dal Codice della Strada e dal relativo regolamento di attuazione». Con l’augurio che non ci vogliano altri sei mesi per il prossimo passaggio amministrativo.
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