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Dopo il successo sull’Avellino, la parola ai tifosi: “Messina, ci piaci così”

MESSINA – Prosegue il nostro appuntamento con la rubrica “la parola ai tifosi“. Questa settimana, prima gioia piena per la tifoseria messinese, dopo la faticosa e meritata vittoria stagionale arrivata contro l’Avellino. Tanto carattere messo in campo dagli uomini di Giacomino Modica che non è passato inosservato ai sostenitori della biancoscudata.

Abnegazione in campo ma ancora poco interesse della piazza

Per Nino M. ancora una volta, inizio in salita con il solito quarto d’ora di sofferenza: “Soprattutto in difesa. Poi, pian piano, la squadra è riuscita a compattarsi e a rispondere con importanti giocate. Non scordiamo l’incrocio dei pali di Ferrara, preludio al gran gol di Plescia. Chiaramente davanti avevamo un Avellino costruito per vincere il campionato; non scordiamolo”. Ma la grande abnegazione e l’impegno di ogni biancoscudato è ciò che Nino vuole maggiormente evidenziare: “Grandi! Una citazione particolare per Manetta e Fumagalli: insuperabili. E poi che dire di Lia e Frisenna: sette polmoni. Il lavoro di Modica e del suo staff comincia a dare segnali importanti”. Unica nota dolente, conclude Nino, “ancora l’insufficiente interesse della piazza nei confronti di una società e di una squadra che finalmente sembra abbiano imboccato la strada giusta”.

Fieri di questo Messina

Soffre a distanza Luciano M. che da Milano non abbandona la sua squadra del cuore, seguendola soprattutto in trasferta. Domenica è rimasto incollato allo schermo del suo smartphone per tutti i lunghissimi novantanove minuti: “Che Messina! Partita sulla carta proibitiva noi. Soffriamo maledettamente i primi quindici minuti i loro inserimenti ma, una volta prese le misure, praticamente Avellino non pervenuto se non nei minuti finali”. Luciano è fiero del valore dimostrato della squadra che “gioca meravigliosamente a calcio a volte. Forse, ancora un pochino leziosa; potrebbe chiudere le partite con un punteggio molto più rotondo”. Più racconta e più il suo entusiasmo sale: “Che Messina amici! Sappiamo giocare a calcio, accelerare quando serve e spezzare le trame di gioco degli avversari al bisogno. Ci sono i presupposti per un bel campionato; adesso, tocca a noi sostenerli, come sempre fatto, in ogni dove. Il campo sarà sempre il giudice sovrano, ma questi ragazzi – Luciano ne è certo – daranno sempre il cuore”.

Gioco e “Fuma” stratosferico

E’ un sospiro di sollievo quello di Monica R. che si riconosce nel carattere grintoso di questo Messina: “Finalmente abbiamo una squadra che lotta fino all’ultimo secondo, anche dentro un interminabile recupero. Fumagalli iconico e decisivo per la partita; un vero leader. Ancora qualche problema sulla fascia ma a mio avviso quest’anno ci possiamo divertire”.

Pippo B. gioisce per il risultato ma anche per tutte le belle prestazioni viste sin qui: “Stiamo giocando bene; nulla da dire. Non avevamo ancora raccolto quanto seminato, ma contro l’Avellino ci siamo rifatti. E’ vero, abbiamo subito un pò l’Avellino all’inizio sul piano del palleggio, ma anche noi in contropiede potevamo far male. Vedo un buon Messina e anche la difesa è andata meglio. E’ un Messina che mi piace ed in cui tutti si impegnano, corrono, sudano la maglia”.

Tanta garra in campo e intelligenza tattica del mister

“La partita di sofferenza, quella che dovevamo fare – sostiene con decisione Franco I. – innanzi ad un Avellino pieno di giocatori con esperienza in B e che andava esattamente affrontato così come ha fatto il mister”. Pressione e ritmo: “Serviva la garra per aver ragione degli irpini. Ci è anche andata bene in alcune situazioni; vale per tutte le volte che invece non abbiamo raccolto nulla. Consentitemi un plauso particolare a Fumagalli e Plescia, oltre a Frisenna che ormai è divenuto una certezza”.

Nicola M. e Fabrizio C. sottolineano l’intelligenza tattica dimostrata da Giacomo Modica. Per il primo la “gara è stata interpretata nella maniera giusta, contro una squadra costruita per ammazzare il campionato. Il mister ha dimostrato di non essere integralista. Certo, nei primi venti minuti si è rischiato un pò troppo”. Sulla distribuzione dei meriti, citazione particolare per gli esterni bassi e per Manetta: “Gigantesco! Ha evitato tanti pericoli”. Anche Fabrizio loda la capacità di adattamento del mister che “ha dimostrato di non essere un integralista” e la prestazione di Firenze: “Un maestro che pennella come solo gli artisti sanno fare”. Note di merito anche per Frisenna, Plescia (“Finalmente un centravanti”) e poi lui: “Il grande Ermanno”. C’è anche spazio per del rammarico su qualche occasione sprecata: “Peccato non averla chiusa su quei due contropiede”.

Plescia già meglio di altri attaccanti del passato

“Siamo stati messi sotto per metà del primo tempo – dice Giovanni A. -ma abbiamo saputo soffrire per poi reagire. Non ci siamo demoralizzati, neanche dopo aver centrato l’incrocio dei pali”. E poi finalmente abbiamo un attaccante di razza: “Plescia già ha fatto meglio, in poche partite, di altri attaccanti dello scorso anno”. Infine Giovanni tira le orecchie con ironia a qualcuno, a suo dire, troppo superficiale nei giudizi: “Si dice in giro che abbiamo una difesa “ballerina”, ma ieri i “ballerini” non hanno preso gol. Sembra proprio che si stia formando una Squadra”.

Pietro B. si sofferma su una prestazione della squadra al di sotto degli standard cui ci eravamo abituati: “Fino alla partita con il Francavilla ci avevano abituato a bel gioco e a tante azioni da goal. Sicuramente ha influito la caratura dell’avversario di turno e, tutto sommato, non si è notata molta differenza tra le due squadre”. Dopo il goal del vantaggio di Plescia “abbiamo conosciuto un Messina che non conoscevamo: difesa con i denti del risultato, cercando di ripartire in contropiede e fallendo il goal del ko. Probabilmente è servita l’esperienza maturata con la Turris”.

Messina consapevole e sprecone

Chiudiamo con l’analisi di Giovanni C. e Peppe L.R. . Per Giovanni si è visto un Messina diverso dal solito: “Pragmatico direi; che riesce a soffrire con la consapevolezza di essere un pizzico più maturo rispetto alle uscite precedenti”. Si è sofferto ma “subito dopo il goal, ci siamo sciolti, divenendo meno contratti e facendo la nostra partita”. Meno arrembanti e costruttori di gioco “ma una squadra che sa colpire al momento giusto, correndo tutta la partita e che conquista tre punti salutari per la classifica ma anche per il morale. Messina consapevole, ma che deve lavorare ancora tanto”.

Dello stesso avviso Peppe che, però, chiama in causa anche un pizzico di fortuna mancata in precedenti gare: “Si, fortunati ma anche dando l’anima in campo con grinta e lottando su ogni pallone. Ce la siamo creata la fortuna”. Parole al miele e mezzo voto in più in pagella per Fumagalli, Plescia, Lia ed un eroico Manetta: “Ci tenevo a menzionarli e a spendere qualche parola in più nei loro confronti”. Le note meno liete sempre all’inizio di gara: “Anche domenica ci siamo fatti sorprendere in alcuni frangenti. Poi, niente pericoli tranne nel finale. Avellino che spingeva, andando a sbattere contro un grande Fumagalli che ha riscattato qualche errore della gara con la Turris”. Anche le gestione delle ripartenze non ha convinto Peppe: “Si sono sprecati banalmente diversi palloni e praterie. Bastava un pò di attenzione e saremmo arrivati innanzi al portiere avversario. Queste partite vanno chiuse prima per evitare di compromettere tutto”.