I risultati sono arrivati: l’incendio all’impianto di Pace ha lasciato una quantità di diossina superiore a quanto prevede l’Organizzazione Mondiale della Sanità. A quasi un mese dal rogo divampato nel piazzale retrostante l’ex inceneritore di Pace, nell’area in cui si trova l’impianto di selezione dei rifiuti che provengono dalla raccolta differenziata che Messinambiente utilizza per dividere i materiali che vanno verso la filiera del riciclo, sono arrivati gli attesi risultati dei primi controlli avviati immediatamente da Asp e Arpa. L’incendio aveva mandato in fumo balle di carta, cartone e plastica stoccate nel piazzale, immediatamente scattarono le verifiche sull’impatto ambientale che quel rogo avrebbe lasciato una volta spente le fiamme.
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, con una nota dello scorso venerdì 12, pervenuta oggi a Palazzo Zanca, ha trasmesso gli esiti delle analisi effettuate dall’ARPA-ST di Messina su campioni di aria prelevati dopo l’incendio verificatosi nell’impianto di recupero rifiuti differenziati di Pace, gestito da Messinambiente.
Nel documento si specifica che sono stati riscontrati valori dei parametri di diossina e furani con concentrazioni superiori alle linee guida consigliate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Pertanto – scrive l’ASP nel documento – come programmato insieme all’ARPA ST di Messina, ed in attesa degli esiti delle ulteriori indagini che si stanno effettuando sul terreno, sull’acqua, sugli alimenti e sull’erba, al fine di salvaguardare la salute pubblica, si consiglia a scopo precauzionale di fornire adeguata informazione alla popolazione al fine di evitare il consumo di prodotti orto-frutticoli coltivati nell’area ricadente in un raggio di tre chilometri a partire dalla zona dell’incendio, prevalentemente nelle direzioni di sud-ovest, ovest e nord-ovest (aree corrispondenti principalmente ai villaggi di Pace, Marotta, Faro Superiore e Curcuraci), in considerazione che la maggior parte del restante territorio potenzialmente interessato è costituito apparentemente soltanto da vegetazione spontanea. Si consiglia contestualmente di evitare il pascolo nelle suddette zone. Si ribadiscono ulteriormente le misure cautelative generiche in merito all’accurata detersione di verdure e frutta, provvedendo ad asportare, ove possibile, la buccia prima del consumo. Infine l’acquisizione di ulteriori elementi dell’indagine in corso – conclude la nota – verrà tempestivamente comunicata, rimanendo a disposizione per ogni ulteriore collaborazione”.
Francesca Stornante