Tre step attraverso i quali risollevare la litoranea sud e in particolare Galati Marina. La località, dopo essere stata colpita dalle violente mareggiate degli scorsi 7 ed 8 novembre, reclama a viva voce interventi strutturali urgenti che consentano una messa in sicurezza dell’intera zona.
A rispondere alle multiple esigenze che si levano dall’area rivierasca meridionale, i deputati all’Ars, Giuseppe Picciolo e Marcello Greco, rappresentanti del Patto dei democratici per le riforme. “Non esiste alcuna divergenza amministrativa in merito all’esecuzione di quelle linee d’intervento già prospettate dall’assessore regionale all’ambiente, Maurizio Croce, per un ripristino dello status quo della zona di Galati Marina e dintorni” – ha fatto presente Picciolo.
Il piano, studiato all’indomani del sopralluogo che lo stesso Croce ha effettuato presso i territori calamitati, si articolerà in tre successivi interventi che comporteranno lo sbancamento dell’invaso di Tremestieri innanzitutto. E, difatti, proprio ieri l’Autorità Portuale ha concesso la propria autorizzazione alle operazioni di svuotamento dalla sabbia, prevedendone il successivo deposito in una vicina area di cantiere.
“Con il secondo intervento si andrà a verificare, invece, entro i successivi 4 giorni e ad opera dell’Arpa, la compatibilità della sabbia prelevata con quella del litorale di Galati – ha proseguito lo stesso Picciolo – in prospettiva di un prossimo ripascimento di quelle stesse coste”.
Ma è il terzo atto che si è rivelato essere maggiormente generatore di fraintendimenti ed errate supposizioni: “Entro i prossimi 90 giorni – ha spiegato, quindi, Picciolo – si provvederà al posizionamento di frangiflutti volti ad arginare eventuali ed ulteriori mareggiate ed i lavori saranno effettuati dalla protezione civile provinciale. Certo si sarebbe potuto provvedere ad un accorciamento delle tempistiche mediante un’apposita ordinanza sindacale ma la sua mancanza non osterà in alcun modo all’esecuzione degli interventi di protezione della costa”.
Una risposta precisa fornita anche alla luce dell’ appello proveniente dal presidente del I Quartiere, Vincenzo Messina, il quale non ha mancato di sollecitare la messa in atto dei propositi illustrati, con apposita lettera inoltrata al sindaco Accorinti, a fronte anche dell’esigenza di coniugare gli apprezzamenti burocratici e le loro conseguenti lungaggini, con la necessità di far fronte rapidamente alle esigenze di tutela del territorio, onde scongiurare un peggioramento della situazione.
Di matrice meramente politica, poi, le ultime considerazioni di Picciolo che ha voluto tributare a un comune vezzo antipolitico l’unico merito di fomentare dissidi e malcontento, fondando sui reali disagi della popolazione coinvolta, un consenso elettorale espressamente personale.
L’immediata e stretta intermediazione tra il rappresentante Pdr di Palazzo Zanca, Elvira Amata, il consigliere circoscrizionale, Carlo Dainotta, e l’Amministrazione Comunale stessa, hanno segnato – a suo dire – la profusione di ogni energia disponibile e si sono tradotte nel tempestivo intervento sui luoghi dell’assessore Croce e della stesura rapida di un prospetto tripartito di messa in sicurezza dei luoghi. (Sara Faraci)