All’inizio la frase è passata quasi inosservata, ma proprio il fatto che sia stata pronunciata in occasione del meeting della Caronte Tourist, alla presenza dei vertici dell’azienda e di 600 dipendenti, fa supporre che non sia “scappata” di bocca, ma al contrario, sia stata pensata e calibrata.
Pronunciarla in quel contesto evidenzia come ci siano due strade che si stanno separando, da un lato gli imprenditori, i Franza, che già da tempo hanno avviato una diversa filosofia aziendale e dall’altro i Genovese che sull’altare della politica stanno sacrificando tutto. Il sequestro preventivo scattato dopo l’elezione di Luigi Genovese all’Ars ha riguardato anche le quote che la famiglia ha all’interno della Caronte-Tourist e che adesso saranno gestite da un amministratore giudiziario. In ogni caso è evidente che i riflettori della magistratura adesso sono tutti puntati sul patrimonio.
E’ stato il responsabile del personale e della comunicazione del Gruppo, Tiziano Minuti, a chiarire i rapporti con Francantonio Genovese e Amedeo Matacena che i media associano a Caronte Tourist a giudizio della società erroneamente “non per smarcarsi da situazioni realmente esistenti, ma riportate erroneamente dai media per approssimazione o enfatizzazione, bensì per atto dovuto nei confronti delle centinaia di donne e uomini che quotidianamente danno il meglio e il massimo del proprio impegno per mantenere efficienza, sicurezza e qualità del servizio erogato. È bene quindi sottolineare che la proprietà di Caronte & Tourist è in mano alle famiglie dell’Arch. Gennaro Matacena e degli eredi dell’Ing. Giuseppe Franza. Quel Matacena (Amedeo Jr.) che negli ultimi tempi assurge frequentemente agli onori della cronaca giudiziaria è fuori da C&T dagli anni ’90; gli altri soci di Tourist Ferry Boat (con riferimento all’on. Francantonio Genovese), che hanno avuto anche loro recentissime vicissitudini giudiziarie, hanno la nostra amicizia e solidarietà, ma sono irrilevanti sulla gestione aziendale”.
Escludendo che Tiziano Minuti sia uscito di senno e che abbia parlato ad insaputa dei Franza, le parole di lunedì segnano un confine netto tra un prima ed un dopo e sono la prima conseguenza degli ultimi atti giudiziari. E’ la prima volta che la società prende nettamente le distanze da Genovese e pur facendo riferimento “all’amicizia ed alla solidarietà” i paletti sono messi con la frase successiva “i Genovese sono irrilevanti nella gestione aziendale”. Le scelte degli ultimi anni dell’ex sindaco e attuale parlamentare di Forza Italia hanno finito con il coinvolgere, sotto il profilo soprattutto mediatico, anche l’azienda dei Franza, associata quasi automaticamente nei media e nell’opinione pubblica alla famiglia Genovese. Un automatismo che adesso gli imprenditori, che nel frattempo hanno avviato un diverso rapporto col territorio, vogliono spezzare. Dopo gli arresti, i processi, le condanne, il clamore per la candidatura di Luigi Genovese, la “goccia” che ha fatto traboccare il vaso, per gli imprenditori, è stato il sequestro preventivo con il quale i giudici hanno preso “le chiavi” di una parte del patrimonio.
Rosaria Brancato