“Io mi sono solo fatto delle domande, esercitando quel potere ispettivo che dipende dal mio ruolo di consigliere comunale. Mi sono chiesto, ad esempio, perché all’Atm risultano 40 autobus in uscita ogni giorno quando invece sono 14-20, perché gli altri alle 9.30 rientrano in deposito. Mi sono chiesto perché, per fare un altro esempio, all’Ato 3 ci sono avvocati e contabili ma si spendono somme ingenti per consulenti esterni, o come mai nel 2006 cooperative appena costituite riuscivano a prendere subito i servizi. O ancora perché un guasto ai computer ha cancellato dati e documentazioni di quegli anni…”. Dietro la sfiducia all’ormai ex capogruppo dei Progressisti Democratici Daniele Zuccarello, c’è quella che Nicola Barbalace ha definito in conferenza stampa “un’aggressione politica nei confronti di chi ha soltanto esercitato quel ruolo che i messinesi gli hanno affidato. Noi siamo qui per dare sostegno a Zuccarello e ringraziarlo per quel che qui chiamiamo coraggio ma in altre latitudini si chiama semplicemente normalità. E vogliamo ribadire che lui resta il rappresentante dei Progressisti democratici in Consiglio comunale e diffidiamo la presidente del Consiglio Emilia Barrile dal procedere con un altro capogruppo”.
In conferenza stampa, nella sala ovale di Palazzo Zanca, tutti gli esponenti del movimento Progressisti Democratici, nonché i renziani Giacomo D’Arrigo, Ciccio Palano Quero, Alessandro Russo, Filippo Cangemi, e rappresentanti delle associazioni. Un sostegno, quello che Progressisti Democratici, che si è concretizzato anche in un documento letto dal presidente Emanuele Lo Giudice: “Prendiamo le distanze da questi metodi da regime totalitario ed invitiamo il Pd a condividere queste battaglie. Siamo interessati a costruire un Pd che va in direzione opposta a quella scelta dai due consiglieri, Simona Contestabile e Francesco Pagano, che hanno firmato la sfiducia, vogliamo un Pd capace di aprirsi al cambiamento e a mandare in pensione una classe politica autoreferenziale. Auspichiamo che il Pd di Messina esca dal silenzio rispetto a questo episodio gravissimo”.
Per la verità il segretario provinciale Basilio Ridolfo aveva annunciato la sua presenza, ma ha avuto contrattempi legati al congresso della Cgil e non è intervenuto, quindi non è possibile sapere la sua posizione in merito a quella che i Progressisti definiscono un’aggressione politica nei confronti di chi ha messo il naso dove evidentemente non a tutti è gradito. Presente invece il capogruppo Pd Paolo David al quale Zuccarello, ha ufficialmente rivolto l’invito di condividere le prossime iniziative in programma: “Qui c’è il fascicolo della documentazione sull’Ato 3, invito il collega David a fare anche sua questa battaglia ed a portarla avanti insieme a me. Facciamolo tutti insieme”.
Per l’ex capogruppo c’è un punto che non è in discussione: “Io sono nel Pd, il Pd è il mio partito, nel quale ritengo ci debba essere spazio sia per il confronto che per opinioni divergenti. In questi mesi ho lavorato e non ho fatto solo attività ispettiva. Ci sono 5 delibere che ho presentato ma stranamente non arrivano mai all’ordine del giorno rispetto ad altre. Ad esempio la mia proposta sulla Tares è ancora ferma”.
C’è poi il capitolo rovente dell’attività ispettiva a Messinambiente, Atm ed Ato3.
“Per l’Atm ho fatto il confronto con la municipalizzata di Padova, che ha 30 mila abitanti in meno di Messina, e cifre simili alle nostre. Lì ci sono 514 dipendenti, contro i 580 dell’Atm, però nel caso di Padova ci sono 200 autobus e 400 autisti e 13 milioni di euro d’incasso per i biglietti. Noi abbiamo 140 autisti per 40 autobus anche se poi in strada, dalle 9.30 in poi ce ne sono al massimo 20. L’incasso non supera il milione e mentre la municipalizzata di Padova ha il bilancio in attivo qui abbiamo 60 milioni di debiti. All’Atm non sono riuscito ad avere documentazione e sono stato costretto a rivolgermi in Procura, ma a quanto pare sembra che molti dati siano persino difficilmente reperibili e quando ho chiesto che cosa c’era in magazzino mi è stato risposto: guardiamo ad occhio”.
In attesa di avere quelle carte richieste dal 12 febbraio dall’Atm Zuccarello ha fatto analoghe richieste all’Ato 3, accumulando fascicoli su consulenze e cooperative.
“ Ci sono cooperative nate nel 2006 e che hanno ottenuto subito servizi. Ho gli statuti e sto scoprendo che molte sono collegate ad esponenti politici. Ho letto di aumenti di livello improvvisi e stupefacenti, di consulenti legali strapagati nonostante l’esistenza di avvocati interni. Lo stesso vale per il contabile esterno che ha incassato quasi 100 mila euro l’anno nonostante la presenza di due dipendenti che svolgono operazioni di contabilità. Per non parlare della zanzara tigre che abbiamo debellato solo grazie ai soldi….Per quanto abbiamo speso non ci sono dubbi che è stata sterminata per sempre. Solo il dvd dello spot ci è costato 8 mila euro. Ci sono poi i 14 mila euro per il Sit (servizio informatizzato territoriale), che nessuno sa cosa sia ma soprattutto se esiste. Le partecipate sono state usate come bacini elettorali. Sono stati creati, grazie alle cooperative dei mostri elettorali. Più scavo e più trovo un sistema malato che deve essere cambiato”.
Il passaggio successivo riguarda il Pd e la segreteria cittadina, per la quale i Progressisti democratici lanciano la proposta delle primarie aperte: “il segretario cittadino non può essere deciso in una riunione di segreteria o essere frutto di accordicchi. Chiediamo le primarie per cambiare il sistema. Sarebbe una contraddizione se dopo quanto fatto con le primarie regionale il Pd si tirasse indietro adesso”.
La proposta di Zuccarello e Barbalace è condivisa dai renziani che sono contrari a quanto sta accadendo in vista dell’elezione della segreteria cittadina. Domani è prevista l’Assemblea del Pd, ma nelle sere scorse si sono svolte nella segreteria di Genovese in via I Settembre diversi incontri che sembrano la replica di quanto avvenuto ad ottobre con la candidatura di Ridolfo. In sintesi i genovesiani hanno proposto alle altre aree la presidenza dell’Assemblea, mentre al gruppo andrebbe, in virtù della schiacciante maggioranza dei numeri la segreteria cittadina da affidare a Felice Calabrò. Gli unici contrari fino a questo momento sembra siano solo i renziani, che stamane hanno appoggiato la proposta dei Progressisti per le primarie aperte e la trasmetteranno al segretario regionale Fausto Raciti.
“Deve essere seguito un percorso diverso rispetto a quello che ha portato all’elezione di Ridolfo– spiega Alessandro Russo- Noi presenteremo un candidato e siamo pronti a correre da soli. Basta con la vecchia gestione del partito. In un anno ancora mi chiedo cosa abbia espresso questo Pd messinese sui vari temi. Persino sulle città metropolitane non c’è una sola cosa concreta. I numeri di questo Pd hanno portato ad una presenza massiccia ma all’impalpabilità politica”.
Bisognerà vedere adesso quanti, tra le diverse correnti, finiranno per l’accordarsi sugli strapuntini in nome di quella vecchia logica che ha già portato all’elezione della segreteria provinciale, e quanti invece decideranno di confrontarsi apertamente, pronti alla sconfitta in una realtà dalle percentuali bulgare, ma a perdere a testa alta piuttosto che accontentarsi di una sediolina.
Rosaria Brancato