L'analisi dei renziani dello Stretto: "Voto deludente, adesso si cambi rotta"

L’analisi dei renziani dello Stretto: “Voto deludente, adesso si cambi rotta”

Rosaria Brancato

L’analisi dei renziani dello Stretto: “Voto deludente, adesso si cambi rotta”

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martedì 26 Febbraio 2013 - 20:45

Gli esponenti del Comitato Renzi di Messina analizzano i risultati del Pd con un occhio rivolto alle primarie per le amministrative. "L'esito del voto è stato deludente, adesso si aprano le porte al rinnovamento cambiando una classe dirigente che è la stessa da 20 anni ed ha fallito".

Utilizzano lo stesso termine scelto da Bersani per definire l’esito delle elezioni: deludente. A poche ore dalla chiusura delle urne i renziani dello Stretto con una lunga nota intervengono per un’analisi del risultato regionale e locale anche alla luce delle prossime amministrative.

“Il risultato ci delude, ed è al di sotto delle nostre attese- scrivono Francesco Palano Quero, Filippo Cangemi, Alessandro Russo, Giacomo D’Arrigo, Guglielmo Sidoti, Gabriele Lo Re- adesso serve urgentemente rinnovare la classe dirigente di questo Partito. Le oligarchie autoreferenziali, slegate dal territorio, che da anni vivono all'interno delle fumose stanze del Partito, che non hanno saputo leggere i movimenti reali della società italiana, che hanno perso del tutto il rapporto con il territorio vanno sciolte: il rinnovamento dei modi e dei metodi parte da scelte ineludibili ma terapeutiche: l'attuale classe dirigente, ai vertici da oltre 20 anni, sia dignitosa in questo momento difficile per il centrosinistra e faccia una volta per tutte un passo indietro, non ipotechi più il rinnovamento di questo Partito, sappia lasciare liberi gli spazi alle novità che provengono dai territori”.

I rappresentanti del Comitato Provincia di Messina per Matteo Renzi sottolineano come le primarie si siano dimostrate un metodo valido per selezionare le candidature migliori e le più fresche, svilirne la portata attraverso tentativi di usarle per rafforzare equilibrismi e tatticismi interni equivarrebbe alla sconfitta. I dati dimostrano un risultato per il Pd anche al di sotto rispetto a quello del 2008, a riprova che nonostante 4 anni devastanti di centro-destra (a tutti i livelli) il Partito non è riuscito a crescere ed anzi ha sostenuto il governo Monti nonostante la base del partito o gli elettori non ne abbiano mai comprese le ragioni. I renziani fanno poi un’analisi della strategia elettorale di questi due mesi successivi alle primarie e che ha vanificato i consensi raggiunti.

“ La politica non si fa sulla base dei sondaggi, è vero, e tuttavia non si può non tenere conto di quanto il centrosinistra, all'indomani delle scorse primarie, fosse atteso alla vittoria elettorale. Invece, il patrimonio di opinione, di consenso e di credibilità di cui si disponeva si è diluito giorno dopo giorno, con una campagna elettorale poco incisiva, a tratti esitante e sulla difensiva: in tal modo si è riusciti a ridare forza e vitalità, facendolo letteralmente rinascere politicamente, Berlusconi ed il suo PDL, spacciati fino a poche settimane fa”.

Ma adesso Palano Quero e il suo gruppo sperano che la dirigenza del Pd cambi rotta

Mettendo in moto quei meccanismi di rinnovamento finora ignorati. Gli esponenti del circolo Pd “Libertà” si dicono contrari ad un governo essenzialmente “di scopo”, senza concordarne i percorsi con le altre forze politiche, perché si rischia la “balcanizzazione”. Le priorità da mettere in agenda, secondo i renziani sono la nuova legge elettorale, la riforma del finanziamento dei partiti, la disciplina del conflitto di interessi e nuove leggi di lotta alla corruzione, per poi tornare al voto.

“Occorre convocare in brevissimo tempo gli organi di discussione interni del Partito- conclude il documento- sia a livello locale che a livello regionale: che la sconfitta non passi in maniera epidermica, ma sia discussa ed analizzata, mettendo in discussione le responsabilità e ipotizzando le strade da seguire per risalire al più breve la difficile china”.

I risultati del M5S che in Sicilia ed a Messina ha drenato consensi a quella fascia elettorale che non si ritrova più in questo Pd preoccupano e non poco i rappresentanti del Comitato Renzi che già venerdì scorso hanno bruciato tutti sul tempo presentando la candidatura di Francesco Palano Quero alle primarie per sindaco. Con le cifre emerse dalle Politiche, il centro-destra che in città si conferma primo partito alla Camera e con il M5S che è secondo con appena 142 voti di differenza, senza aver mai amministrato il Comune neanche per un minuto, segnale di un voto di protesta in fortissima ascesa, non è l’attuale Pd la forza in grado di costituire, da sola, l’alternativa. Ed alla vigilia delle primarie per le amministrative i renziani lanciano un messaggio all’apparato del partito ed alla “gioiosa macchina da guerra” di Genovese per evitare che, non guardando le piccole crepe, si trasformino in voragini.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. I RENZIANI sintetizzano in due parole, OLIGARCHIE AUTOREFERENZIALI, la sconfitta politica del PARTITO DEMOCRATICO, al Senato anche numerica, facendo un solo nome, GENOVESE, cui aggiungo PANARELLO, politico di mestiere, che viene dalla burocrazia sindacale della CGIL e alla quarta legislatura regionale, e BOTTARI, gerontocrate al femminile della politica messinese, dal PCI al PDS e poi DS, per approdare al PD, senza la puzza sotto il naso, ma compagna di quella SINISTRA con la puzza sotto il naso. Molte delle idee del sindaco della splendida Firenze, sono nella genesi del MOVIMENTO 5 STELLE, ma non hanno trovato orecchie nell’apparato del PD, che si nutre di denaro pubblico, con una selezione della classe dirigente, protesa a scambiare interessi individuali o di gruppo, mai idee nell’interesse generale, esempio sono la FORMAZIONE PROFESSIONALE e i SERVIZI SOCIALI, con il sistema dei bandi di gara, costruiti per favorire il momopolio di alcune ben individuate COOPERATIVE SOCIALI, responsabili del malessere dei soci lavoratori, ma ancora peggio, di quello dei più deboli dei messinesi. Francesco PALANO QUERO ha l’occasione della sua vita, la candidatura a Sindaco di Messina rinunciando PUBBLICAMENTE al voto di interessi PARTICOLARI e puntare al voto di OPINIONE dei messinesi. Lo invito a rispondermi.

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  2. Colpisce che anche i nuovi Renziani nei loro elaborati siano preda ancora delle logiche di partito e del “politichese”.Non una parola sulla crisi economica e sul modo di affrontata . Segno che anche loro sono lontani dalle problematiche della economia reale e produttiva …..come sostiene Beppe Grillo oggi bisogna trovare il modo di sostenere la “colonna vertebrale dell’Italia ” liberarsii dai cappio impostoci dalla Europa e dalle politiche di rigore…perfino il futuro sindaco e Messina potrà fare ben poco stretto dalle tenaglie della spending review . Il politico dovrà eseguire ordini ..dettati dal rigore,dal fiscal compact e dalla recessione in atto. A livello locale una piccola speranza era affidata al Ponte che ci avrebbe garantito una centralità nazionale ed una uscita dalla marginalità nella quale siamo immersi. Ma capisco che per loro e’ un tabu imposto da interessi di schieramento nazionale. Anche Crocetta armato delle migliori intenzioni,vedrete avrà difficoltà a mantenete le promesse fatte. Il PD vecchio e nuovo deve necessariamente affrontare i nodi centrali se vuole realmente competere con la novità rivoluzionaria rappresentata da Grillo e dal suo movimento.

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  3. I POLLI DI RIENZI…
    copio il titolo di uno splendido pezzo di Travaglio su il Fatto Quotidiano. La storia manzoniana dei polli di Renzo è nota i polli ( capponi per la precisione) sono chiusi dentro il sacco ma si beccano e litigano tra di loro…dimenticando che li aspetta una sorte comune: una pentola. Ora io non vorrei che qui finisse allo stesso modo con una serie di candidati alle primarie del PD che si scontrano un contro l’altro per poi fare disperdere il consenso ed avvantaggiare gli avversari. Non mi pare che la normativa per l’elezione del Sindaco sia in linea con lo spirito delle primarie. Propongo le primarie dei programmi chiari in venti punti sul futuro di Messina. Nel programma dovranno essere elaborate ed indicate le alleanze politiche previste e le idee sui nomi della squadra. I programmi ( non le persone ) vanno al voto on line con registrazione dei votanti su Italia Bene Comune senza l’indicazione del loro autore ( le buste vengono consegnate ad un notaio ) per evitare scontri personali inutili . Dopo la votazione del programma si tira fuori il suo autore. Questa idea non l’ha avuta manco Grillo…

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  4. Ma non mi pare che abbiano vinto le idee e il programma di Renzi. L’immagine sì, ma i contenuti del M5S e del PDL sono ben lontani. E finitela con queste rese dei conti. Qualcuno pensa che da 20anni di berlusconismo e dalle macerie morali ed economiche si esca con una votazione? Per rieducarci alla politica ce ne vorranno altri 20.
    E poi la coalizione del PD ha vinto sia alla Camera che al Senato,male d’accordo, ma in qualsiasi democrazia avrebbe avuto la possibilità di governare, tranne in Ialia dove esiste una legge elettorale di cui si fa finta che tutto sia normale. E ancora, la dote di questa grande vittoria era solo virtuale, regalataci dai sondaggisti, mica dagli elettori reali, altrimenti basterebbe vincere nei sondaggi e risparmiamo le spese elettorali.Ma vi prego non sparate su Bersani, che rappresenta la normalità in politica e la sintesi di più ideologie.

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