MESSINA – Denny Napoli, comico messinese scelto come testimonial della campagna, ha raccontato ironizzando in conferenza stampa di aver preso una multa per aver lasciato l’auto in sosta sulle “strisce a zig-zag della fermata dei bus”, proprio nei giorni in cui Atm lo ha poi chiamato per diventare il volto della battaglia contro la doppia fila (e parlerà anche di queste “tipicità” messinesi nel suo show del 7 luglio a Villa Dante). Il sindaco Federico Basile e il presidente dell’azienda trasporti Pippo Campagna hanno più volte sottolineato cosa può succedere anche soltanto “per un minuto” di sosta dove non si può, che sia in doppia o tripla fila, oppure sul marciapiede.
Mentre a Palazzo Zanca i vertici dell’amministrazione e di Atm presentavano, durante la mattinata del 17 maggio, la campagna di comunicazione contro la doppia fila con tanto di hashtag #unminutoelasposto, fuori la situazione era sempre la stessa. E’ bastato andare a pochi metri dall’ingresso del municipio, prima sulla via Garibaldi e poi sul Corso Cavour, per beccare diverse auto tranquillamente ferme in doppia fila, con o senza conducente. Ed è bastato spostarsi sulla Tommaso Cannizzaro per vedere come molte auto hanno dovuto invadere la carreggiata opposta per “sorpassare” quelle ferme in prossimità di bar, poste e farmacie.
E quindi la domanda sorge spontanea: basterà una campagna di comunicazione basata sull’ironia e non sull’aggressività (com’è stato spiegato più volte) a far scattare qualcosa nella testa degli automobilisti messinesi che non vogliono perdere una pessima abitudine acquisita negli anni? Probabilmente no. E infatti non è un caso che al fianco di Basile e Campagna, Napoli e la comica Veronica Piraino, ci fosse anche il comandante della Polizia municipale Giovanni Giardina. Un passaggio, quello della presenza dei vigili urbani per le strade della città, cruciale anche all’interno della conferenza. Perché se è vero che “sul Corso Cavour nelle ore in cui è presidiato l’ingresso delle scuole” la doppia fila scompare, è altrettanto veritiero affermare che non è così nelle fasce orarie in cui non si entra e non si esce dagli istituti, con tanti cittadini a sentirsi “autorizzati” a fermarsi non vedendo alcun membro della municipale.
Ma il Corso Cavour è soltanto un esempio. Pippo Campagna ha citato i luoghi simbolo di questo problema, su tutti la rotonda del Viale Europa e via Catania, in prossimità di mercato e Gran Camposanto (noi aggiungiamo il viale Principe Umberto, soprattutto nell’area di Cristo Re dove a fermarsi sono anche i bus turistici). Nonostante l’apertura dei nuovi parcheggi, il problema resta, tra clacson e traffico in tilt, con bus, shuttle e anche ambulanze e mezzi di soccorso a pagarne maggiormente le spese. E quindi resta il classico “un minuto”, detto rigorosamente in dialetto, nonostante le multe, i carroattrezzi, le campagne social e gli articoli di giornale, spesso conditi da commenti aggressivi da parte di lettori che vivono come un attacco l’invito alla legalità e al rispetto delle regole e degli altri. Lo scatto culturale che serve fare, passo dopo passo, sembra ancora troppo lontano.