Dopo la doppia relazione, anche il doppio bilancio di previsione 2012. Ormai è certo che a palazzo Zanca i dirigenti dell’area economica finanziaria, Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo da una parte, ed i tre esperti di del commissario straordinario Luigi Croce, Nino Dalmazio, Luigi Saccà e Paolo Tomasello dall’altra, operano su due fronti separati, nonostante l’obiettivo da perseguire sia il medesimo. Secondo quanto "spifferano"i ben informati , sarebbero già pronti due diversi documenti di previsione, uno redatto dagli uomini di fiducia dell’ex procuratore capo e l’altro dai due funzionari comunali. Stando sempre alle indiscrezioni, sembra che la differenza stia nella quantità e nella tipologia dei tagli da effettuare per poter fare quadrare i conti e chiudere il bilancio il pareggio, colmando quella discrasia di 20 milioni di euro che ad oggi ha reso impossibile procedere alla redazione del documento contabile .
Nella versione elaborata dagli esperti ,su indicazione di Croce, quei 20 milioni saranno recuperati tagliando drasticamente tutto ciò che può essere tagliato. A rischio ci sono quei servizi sociali non considerati obbligatori dalla legge, ad esempio l’assistenza domiciliare, ma anche le retribuzioni di tutti i dipendenti comunali e delle società partecipate: sembra che il reggente di Palazzo Zanca sia intenzionato a decurtare il 20% o giù di lì degli stipendi, nella parte variabile. Ipotesi che ha già creato scompiglio tra gli impiegati pubblici ed i livelli più alti del Comune. Gli effetti del provvedimento, infatti, includerebbero tutti, dirigenti compresi. Del resto, nella conferenza di lunedì scorso, il commissario straordinario aveva annunciato che non ci sarebbero stati sconti per nessuno , affermando testualmente: «I sacrifici riguarderanno tutti e partiranno dalla testa di questa amministrazione sino a scendere giù» .
Passando al fronte opposto, il documento previsionale di Coglitore e Di Leo sembrerebbe prevedere tagli meno corposi, pari a circa 13 milioni di euro. I due dirigenti, infatti, confidano nel recupero di quei 7 milioni di euro decurtati dai trasferimenti statali a causa dello sforamento del patto di stabilità 2011, per il quale il Tar Catania ha recentemente emesso un’ordinanza di sospensiva in attesa di entrare nel merito dopo la sentenza attesa dalla Corte costituzionale. Interpellati sull’argomento, Coglitore e Di Leo, non solo non forniscono informazioni su cosa e come taglieranno ma aggiungono – forse per “depistare” o forse perché non sono ancora a conoscenza della seconda versione del bilancio preventivo ( così come non erano a conoscenza della seconda relazione destinata alla Corte dei Conti) – di essere in attesa di direttive da parte del commissario. Ed al commissario ed i suoi esperti i due dirigenti dell’area economica intendono rispondere con una “controrelazione”, che contesti punto per punto quanto riportato nel documento consegnato da Croce alla Corte dei Conti in cui si parla di 240 milioni di debiti a fronte dei 60 milioni indicati dal Dipartimento economico . A passare come quelli che nascondono le carte, Coglitore e Di leo non ci stanno e venerdì, in una nuova seduta straordinaria della Commissione bilancio, presenteranno le loro controdeduzioni.
Polemiche a parte, che in questo momento di grande tensione non aiutano, un punto, però, è ormai certo: il bilancio di previsione si farà e si farà prima del 12 dicembre, data entro cui la Corte dei Conti esige certezze sul futuro dell’ente. Sarà sufficiente questo a salvare il Comune dal dissesto? No, ma è già un primo passo per evitare il fallimento, anche se a costo – questo va sottolineato -di grossi sacrifici da parte dei cittadini, che vedranno aumentate al massimo le tariffe Imu e Tarsu e quasi certamente subiranno la riduzione dei servizi. (Danila La Torre)