“Il Governo con lo sblocca Italia ha messo in circolo 5 miliardi di euro a valere sul contralto di programma 2012-2016 con Rfi. Questi fondi sono destinati a interventi di sviluppo e di messa in sicurezza della rete ferroviaria nazionale a cui si aggiungono 220 milioni di euro per le attività di manutenzione straordinaria del Contratto di programma 2012-2016, parte Servizi. E’ del tutto evidente che come requisiti irrinunciabili di qualsiasi Piano di riorganizzazione aziendale nell’Area dello Stretto sono il mantenimento dell’attuale livello occupazionale e il miglioramento dei servizi resi agli utenti siciliani. Peraltro nel mentre Rfi destina quattro miliardi di euro del piano di investimenti 2014-2017 per la Lombardia per potenziare infrastrutture e tecnologie, ed incrementare la puntualita dei treni e l’accessibilita delle stazioni, nel CdP 2012-2016 (Parte investimenti) ha levato circa 133 milioni di euro per lo Stretto di Messina.Tutto questo mentre il 30 gennaio 2015 è stato firmato, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza del Ministro Pier Carlo Padoan, un accordo tra Ia Banca europea per gli investimenti (BED e ii MEF, finalizzato al finanziamento del piano di interventi di Rete Ferroviaria italiana (RFI). L’accordo riguarda Ia concessione di un prestito di quasi un miliardo di euro (esattamente 950 milioni) da destinare all’ammodernamento delle linee ferroviarie convenzionali e delle tratte regionati e locali dal Nord at Sud d’Italia. E’ del tutto evidente che una società controllata dal Ministero del Tesoro non puo’ decidere in maniera autonoma quale parte del paese debba crescere e quale rimanere confinata nel limbo del sottosviluppo economico infrastrutturale ed occupazionale e pertanto chiedero’ un’incontro all’ing.Elia (ad di Ferrovie dello Stato) perche insieme al Premier Renzi ci si possa mettere attorno ad un tavolo insieme ai governatori delle Regioni interessate per rimodulare il suddetto piano d’investimenti che,lo ribadisco, è inaccettabile per Messina e la Sicilia. E comunque è giunto il momento di ottenere più liberalizzazione, più servizi per tutti nello spazio ferroviario unico europeo, con lo stesso modello organizzativo per tutti gli Stati con Ia separazione del gestore dell’infrastruttura dall’impresa ferroviaria senza piu avere una holding integrata in modo che i cittadini hanno comunque piu’ facolta di scelta”.
Lauricella ha sottoscritto l’appello di parlamentari Regionali, sindaci, amministratori, intellettuali e cittadini siciliani che chiedono che Ferrovie dello Stato revochi da subito Ia decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno, treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una continuità territoriale effettiva tra la Sicilia e l’Italia continentale, non mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra le due sponde.