Pd e Italia dei valori la pensano in maniera identica sulla vicenda del doppio incarico che vede coinvolto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. La linea tracciata dalla Corte Costituzionale è adesso chiara: la leggina che rinviava al terzo grado di giudizio l’obbligo di optare tra le due cariche dichiarata incostituzionale. Quanto basta ad inspirare l’opposizione che chiede al primo cittadino di rimuovere la posizione di incompatibilità, al di là dell’obbligo di applicapibilità.
«Continuiamo ad assistere al tentativo di utilizzare ancora tecniche dilatatorie per garantire al sindaco la possibilità di fare il deputato regionale insieme agli altri innumerevoli incarichi, che continua a tenere per se – scrive il segretario cittadino del Partito Democratico, Giuseppe Grioli -. Non abbiamo ancora sentito alcuna dichiarazione di volontà di Buzzanca». Tuttavia, stando alle dichiarazioni rilasciate ieri da del legale del sindaco Marcello Scurria a Tempostretto.it (vedi qui), non viene ritenuto ancora imminente il momento della scelta. «Non rispettare una sentenza della Corte Costituzionale significa non avere rispetto delle istituzioni – continua Grioli -. C’è una legalità sostanziale, rispetto alla quale un uomo politico dovrebbe essere strettamente legato. La leggina salva doppi incarichi è incostituzionale ed il permanere in tale stato di incompatibilità dimostra assenza totale di serietà, arroganza e disprezzo delle istituzioni». Il Partito Democratico parteciperà all’iniziativa di cittadini e associazioni che faranno sentire la propria indignazione sabato mattina attraverso un sit in che si terrà dinnanzi a Palazzo Zanca.
All’appuntamento aderirà anche Italia dei Valori, che sulla sentenza è netta: «Due sentenze, una della Corte d’Appello di Messina ed una della Corte Costituzionale, ne hanno dichiarato l’incompatibilità, ma Buzzanca non decide, negando quasi l’esistenza dell’art 136 della Costituzione – afferma il segretario cittadino, Salvatore Mammola -. Gli unici che potrebbero obbligarlo a scegliere sono i rappresentanti Udc, D’Alia e Naro , che invece stanno a guardare per ragioni di poltrona. Noi di Idv, se il sindaco non opta per uno o per l’altro incarico, entro 10 giorni dalla pubblicazione della sentenza nella Gazzetta Ufficiale saremo costretti a ricorrere ad ogni azione legale volta a liberare la città. Inoltre, confidiamo nell’intervento del prefetto».