Si è svolta oggi la commemorazione della “Virgo Fidelis” da parte Carabinieri del Comando Interregionale “Culqualber” che, con una messa celebrata nel Duomo da Monsignor Benigno Luigi Papa, Amministratore Apostolico della Curia Vescovile di Messina, hanno ricordato la loro patrona.
La funzione religiosa, cui hanno partecipato numerose Autorità e famiglie di militari, è stata accompagnata dal canto del Coro “Gaudemus in domino” di Camaro diretto dal Maestro Aldo Beninati.
Al termine della celebrazione, letta la “Preghiera del Carabiniere”, il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber” ha espresso il suo personale ringraziamento a Monsignor Papa ed a tutte le Autorità intervenute che, in questo modo, hanno ancora una volta voluto confermare la loro stima, fiducia ed affetto nei riguardi dell’Arma, per il servizio reso alla comunità. Il comandante ha poi rivolto un commosso pensiero ai caduti dell’Arma ed alle loro famiglie ed ha rievocato il 75° Anniversario di un epico fatto d’armi, ossia la Battaglia di Culqualber, nel corso della quale i Carabinieri dell’allora I battaglione Mobilitato scrissero una delle pagine più fulgide e anche più dolorose della loro storia.
E’ stata poi commemorata la “Virgo Fidelis”, ricordando che l’11 novembre 1949 fu proprio Sua Santità Papa Pio XII a promulgare un “breve apostolico” con cui stabilì che la Beatissima Vergine Maria, invocata col nome di Virgo Fidelis, sarebbe diventata “massima Patrona Celeste dell’intera famiglia militare italiana chiamata Arma dei Carabinieri” e che sarebbe stata annualmente commemorata il 21 novembre.
In ricordo della “Giornata dell’Orfano”, è stata poi ricordata l’importanza dell’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri), organismo che dedica tutte le sue energie a favore degli orfani dell’Arma. Fondato il 5 ottobre 1948 con decreto del Presidente Einaudi, l’Ente diede soluzione al complesso e delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei numerosi militari scomparsi nella guerra, da poco finita, attraverso la realizzazione di istituti dove accogliere i giovani in particolari difficoltà o la corresponsione “assegni di studio” alle famiglie bisognose. Nei suoi 68 anni di vita, l’Opera, voluta dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Colonnello Romano Dalla Chiesa, padre del Generale Carlo Alberto, ha visto passare nei suoi ruoli oltre 30.000 giovani, di cui 13.000 nei collegi.