MESSINA – E’ agli sgoccioli il processo a Claudio Costantino per l’omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò. I testimoni che erano stati citati sono stati tutti ascoltati ed a questo punto la fase finale è ad un passo.
Dopo l’ultima lunga udienza di ieri, servita per sentire l’ingegnere Cucinotta, consulente dell’imputato, né l’Accusa né i difensori si sono detti pronti a esporre le loro conclusioni. Da tutte le parti è infatti la richiesta di fare entrare nel processo altri mezzi di prova: nuovi consulenti, o l’esame di nuove prove scientifiche. Tocca alla Corte d’Assise (presidente Micali) decidere se e quali di questi elementi entreranno nel dibattimento, prima che venga dichiarato chiuso: i giudici si pronunceranno con ordinanza, all’udienza del prossimo 6 dicembre. Se il Collegio dirà “no” a tutto, il verdetto potrebbe arrivare entro Natale, altrimenti ci sarà un’altra lunga fase processuale.
Si tratta tecnicamente delle richieste ex art. 507 del codice di procedura penale, ovvero appunto la richiesta di mezzi istruttori non richiesti in precedenza, la cui necessità è sorta nel corso della celebrazione del procedimento. I pubblici ministeri Giulia Falchi, Marco Accolla e Roberto Conte hanno chiesto l’acquisizione dell’esame stub effettuato sulle mani di Portogallo, alla ricerca di tracce di polvere da sparo, il rinnovo della perizia su alcuni frammenti di cemento per la ricerca di tracce biologiche e l’esame sugli indumenti di entrambe le vittime, ancora una volta per ricercare tracce di polvere da sparo.
Gli avvocati Carlo Taormina e Filippo Pagano, difensori di Costantino, vorrebbero interrogare Bartolo Mussillo, la compagna dell’assassino e il figlio di lei, che vive con entrambi. I legali vorrebbero anche mettere agli atti l’esame dattiloscopico e biologico su alcuni bossoli, nonché il dossier formato dopo l’ispezione giudiziale sui luoghi. Durante tutto il processo la loro battaglia è stata dimostrare che Costantino ha aperto il fuoco per legittima difesa. Anche le avvocate Cinzia Panebianco e Angela Martelli, legali delle parti civili, hanno chiesto l’esame di propri testimoni.