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Ecco come si scalda l’aria durante le ondate di calore

Le onde di calore che investono le latitudini temperate vengono prodotte dalla risalita, verso nord, di promontori anticiclonici che dall’area sub-tropicale si elongano fino al cuore del vecchio continente.

Questi promontori anticiclonici in quota (massimi generalmente nella media troposfera) devono essere alimentati da flussi di aria calda e molto secca, d’estrazione subtropicale, che man mano che si muovono dai luoghi di origine (come il Sahara) si estendono alle quote superiori della troposfera.

Il processo di riscaldamento adiabatico della massa d’aria

Sul bacino del Mediterraneo l’avvento delle classiche ondate di calore si delinea nell’erezione, verso nord o nord-est, di promontori anticiclonici dinamici in quota, nella media troposfera, che dall’entroterra desertico del Marocco, dell’Algeria e della Libia si innalzano verso il Mediterraneo, venendo alimentati al proprio interno da un esteso flusso di aria calda e molto secca che viene aspirata direttamente dal Sahara centro-occidentale, più precisamente dall’area del Maghreb.

In genere in queste situazioni l’aumento della “compressione adiabatica” generato dall’aria calda e secca che si espande fino alla media troposfera (oltre 5000 metri), le notevoli “Subsidenze atmosferiche” (lente correnti discendenti tipiche nelle aree anticicloniche che comprimono l’aria verso il basso, scaldandola e deumidificandola ulteriormente), l’intensa insolazione e la scarsa umidità, inibita proprio dalla “compressione” verso il basso delle masse d’aria, già in origine piuttosto calde (aria sub-tropicale), comportano un sensibile aumento delle temperature che si riscontra soprattutto nei medi e bassi strati della troposfera.

In sostanza il notevole aumento delle temperature, prodotto dalle ondate di calore, non è solo un effetto della risalita di aria calda dai deserti del Nord Africa. Ma è frutto della somma dei fenomeni di “Subsidenza atmosferica” che si aggiungono alla “compressione adiabatica” e al naturale scorrimento del flusso caldo sub-tropicale nei medi e bassi strati.

Il rialzo delle temperature nei bassi strati è determinato dall’avvezione calda dovuta all’avvezione termica, alla “compressione adiabatica” e all’elevata insolazione estiva, che surriscalda rapidamente i suoli (soprattutto le aree cementificate), amplificando il fenomeno dell’isola di calore.

Le configurazioni adatte per l’innesco delle ondate di calore risultano molto frequenti fra la tarda primavera e l’estate e possono interessare anche l’Europa centro-settentrionale, con risentimenti fino alle latitudini sub-polari. Negli ultimi anni le ondate di calore intense, soprattutto nell’area del Mediterraneo, hanno registrato un significativo aumento di frequenza, rispetto alla climatologia dei decenni passati. Un chiaro sintomo del cambiamento climatico che avanza.