La parte del “leone” tra i 166 cantieri che riapriranno entro un anno e mezzo, la fa Palazzo Zanca come soggetto attuatore. Si tratta di 126 cantieri per un importo totale di 314.361.977,98 euro. Una boccata d’ossigeno che punta a risolvere molte situazioni critiche. In altri articoli ci siamo soffermati sul quadro complessivo e sui soggetti attuatori “minori” e sui 14 cantieri della Città Metropolitana. Vale anche per i cantieri di Messina quanto detto negli altri casi. I lavori dovranno essere ultimati entro il 31 dicembre 2023 pena la perdita dei finanziamenti (la quasi totalità dei quali sono targati UE).
In download l’elenco dettagliato dei 126 cantieri.
Ne riassumiamo alcuni, più importanti. Per la Via don Blasco sono destinati 16 milioni e mezzo (fondi nazionali), mentre dal Patto per il Comune di Messina provengono i 6 milioni destinati al piano integrato per la verifica sismica degli edifici scolastici. Per il bando periferie (capacity) sono previsti 2 milioni e 200 mila, mentre dal Pon Metro provengono 6 milioni e 200 mila per il relamping e l’efficientamento e gestione pluriennale degli impianti d’illuminazione.
45.000,00
€ di fondi regionali sono per i lavori
di bonifica del litorale di Mare Grosso, tramite la raccolta e lo smaltimento
di rifiuti, 150.000,00 € (bilancio del Comune) per lavori di manutenzione delle
fontane del centro storico
Dal Fondo CONI 930.923,40 € per la sistemazione Impianto Rugby Sperone. Un milione e mezzo per la ristruttutazione della scuola Gallo Mazzini. Un milione e 300 mila per la messa in sicurezza della discarica di Portella Arena. Dai fondi nazionali per la sicurezza stradale si attingerà per un milione e 300 mila per la messa in sicurezza della via Vittorio Emanuele II, via Garibaldi e viale della Libertà. Quasi 75 milioni (PO Fesr 2014-2020) sono per i l porto di Tremestieri. Per il mercato Zaera (bilancio Comune) un milione e 262 mila.
Dall’Agenda Urbana complessivamente quasi 6 milioni di euro per una serie di interventi volti a ridurre il rischio alluvione e la sistemazione dei torrenti ( da nord a sud della città). Circa 12 milioni di fondi regionali saranno destinati alla realizzazione di una serie di parcheggi a raso in diverse zone di Messina. Un milione per la palestra di Mili e 3 milioni per Casa Serena. Dal Patto per Messina 4 milioni e mezzo per il restauro di Forte Gonzaga, mentre 9 milioni e 800 mila (sempre dal Patto), per opere di urbanizzazione nelle aree Pip Larderia. Oltre 6 milioni per la mobilità dolce Ganzirri-Torre Faro (Pon Metro). Per l’ iHub dello Stretto (polo dell’innovazione) dal Pon Metro arrivano 18 milioni di euro. Altri 12 e mezzo sono destinati alla riqualificazione delle infrastrutture mercatali. Insomma 126 cantieri che, sommati agli altri della Città Metropolitana e di Atm ed Amam cambieranno in pochi anni il volto di Messina. Se saranno rispettate tutte le tappe.