MESSINA – Un colloquio continuo, aperto nel 2018, e che ora avrà il supporto di un monitoraggio redatto da InfoCamere e richiesto dalla Camera di Commercio. Questo è quanto si prefissato l’amministrazione guidata da Federico Basile, in continuità con quanto “avviato precedentemente dal sindaco De Luca”. E i dati presentati hanno evidenziato una “vivacità”, come l’ha definita il primo cittadino, del tessuto economico cittadino e provinciale.
Il sindaco Basile, in premessa, ha spiegato: “Questi dati sono usciti già da tempo ma continuano a tenere banco in città. La mia domanda è: pensate che un numero possa cambiare la prospettiva della città? Sto leggendo sempre più spesso una serie di inviti a tavoli e si è parlato di tavoli di crisi. Il nostro tessuto economico cittadino e provinciale mostra che pur in una ‘crisi’ più generale e di livello globale, si registra un’evidente vivacità come confermato da 716 iscrizioni e 682 cessazioni non d’ufficio. Noi abbiamo avviato un dialogo da tempo, già dall’amministrazione precedente. Siamo attenti, siamo interessati affinché il tessuto produttivo accompagni il cambiamento che l’amministrazione porta avanti dal 2018. Abbiamo chiesto questo report alla Camera di Commercio e loro hanno fatto anche di più, completando un’operazione che ci permette di capire questi numeri e come monitorare lo stato di salute dell’imprenditoria cittadina ci permetterà di fare un passo in avanti. 500 aziende chiuse in provincia non è un campanello d’allarme ma figlio di un ragionamento preciso, siamo una delle province che ha avuto meno difficoltà di altre nel periodo post Covid. L’amministrazione dal 2018 in poi ha avviato un dialogo che non era mai stato avviato prima”.
Il presidente Ivo Blandina, poi, ha presentato il quadro della Camera di commercio: “Il sindaco era allarmato e anche un po’ infastidito dai dati e dalle speculazioni. Noi siamo intenzionati a usare questi numeri per sviluppare una strategia. Sulla base dei dati si stabilisce cosa funziona e cosa no, quali siano i mercati in crescita e quali quelli ormai maturi. Le grandi aziende, per fare un esempio, fuggono da uffici e commercio ormai da tempo, ma a livello globale non locale. Il fenomeno innescato dal commercio elettronico ha impoverito il commercio di prossimità. Abbiamo visto sparire le edicole perché la gente si informa online. I dati del 2023 dimostrano che l’economia sta cambiando ma non in peggio. Ci sono elementi che indicano come il mercato si stia spostando. Gli imprenditori piantano semi dove il terreno è fertile. Arretriamo su alcuni settori ma avanziamo in altri, è un ricambio naturale. Le aziende che rendono per più anni sono quelle maggiormente flessibili rispetto a scenari, tecnologie e ambiente. Abbiamo commissionato questo monitoraggio a InfoCamere per capire dove e su cosa ci conveniva elaborare reti e strategie. Ma è il decisore pubblico, oggi il Comune, a dover mettere nelle condizioni le imprese di nascere e crescere. Facciamo una strategia per il turismo, una per l’agroalimentare? Tutto in base ai dati. Questo dialogo con il Comune è partito già con la precedente amministrazione e continua”.
L’ingegnere Giuseppe Tramontana di InfoCamere è passato poi ai numeri: “Abbiamo realizzato questa dashboard evoluta, cioè uno strumento che consente a diversi attori, come pubblica amministrazione o università, di analizzare il territorio in tempo reale e porre attenzione su alcuni temi precisi. Troviamo varie sezioni interattive”. Tramontana ha mostrato una rapida carrellata di schede, commentate poi da Blandina: “Non siamo messi affatto male”.
E Basile: “716 iscrizioni, 682 cessazioni non d’ufficio, il dato del 2023 è un più e ci fa capire che c’è vivacità. Sta a noi mettere nelle condizioni, ovviamente sì. Dobbiamo remare tutti verso la stessa parte. Quest’analisi ci fa capire che questa vivacità nel tessuto commerciale c’è. Ogni tre mesi ci confronteremo su questi dati”.
Tramontana ha parlato anche della vita delle imprese: “Il 71% delle imprese nate nella provincia di Messina nel 2018 ha resistito. La media in Italia, ad esempio, è del 64,9”. Le imprese più numerose sono nel settore di commercio, trasporti e alberghi, le meno numerose nell’agricoltura.
Basile ha concluso: “Studieremo tutti questi numeri, sono importantissimi. Dialogheremo con tutti, dalle imprese alle sigle sindacali”. InfoCamere e Camera di commercio stanno lavorando con il Comune di Messina anche per implementare i servizi digitali per le aziende e per la cibersicurezza delle aziende stesse.