Alla fine pagheremo tutti. Come se non lo avessimo già fatto abbastanza. L’ecopass doveva essere un risarcimento, per i danni causati al manto stradale (inutile aggiungere dettagli, l’evidenza parla da sé), per le morti provocate dai bisonti della strada lungo gli assi martoriati della città. Ebbene per la prima volta nella storia – Messina è unica in questo, è stata la prima squadra a retrocedere dalla serie A per due anni consecutivi – nella nostra città il risarcimento verrà pagato anche da chi deve essere risarcito. Facciamo un esempio: uno sconosciuto investe la mia auto e la distrugge e per risarcire il danno dividiamo le spese. Una follia. Eppure le anticipazioni emerse stamane sulla nuova ordinanza ecopass che il Comune sta per “partorire” dopo quasi sette mesi di gestazione dicono proprio questo. E’ lo stesso sindaco Buzzanca ad annunciarle: pagheranno anche i residenti. Pagheranno anhce i messinesi. Qualcosa meno dei forestieri? No, esattamente uguale. Un euro in più sul biglietto per le auto, 30 euro in più su quello per i mezzi pesanti. Perché non ci sarà più un ticket a parte per l’ecopass, verrà tutto inglobato in un unico biglietto. Evviva, sarà tutto molto più semplice. Chi passa lo Stretto paga. Punto. Senza tirar fuori documenti né altro. Un bel risparmio per il Comune, che non dovrà più passare in tipografia a ritirare i biglietti freschi di stampa. Ma anche una logica conseguenza delle strane cifre venute fuori dalla fase sperimentale del 2010, quando dalle compagnie di navigazione, una in particolare, venivano fuori sempre numeri tondi che, questo è certo, hanno più volte fatto storcere il muso a in tanti a Palazzo Zanca.
Ma può essere questa la risposta? La conseguenza può essere far pagare ai messinesi il danno subito dai messinesi? A noi sembra di no. Dal Comune s’era parlato più volte di automatizzare il tutto, con strumenti acquistati dal Comune stesso per fare a meno del “supporto” delle compagnie. Macché, questi strumenti hanno fatto la fine della macchina sturatombini del buon Pippo Isgrò. E così il messinese che dovrà attraversare con l’auto lo Stretto perché ha la “sfortuna” di dover andare in Calabria o chissà dove nel “Continente” dovrà pagare 33 euro invece di 32. Se fa andata e ritorno entro i 90 giorni dovrà pagare 60 o 65 euro invece di 59 o 64. Non solo non c’è mai stata una riduzione per i residenti, adesso dovranno pagare tanto quanto pagheranno gli altri e più di prima. Alè. «Non credo sia un dramma – ha liquidato la questione Buzzanca alla “Gazzetta” – non c’era altra strada». Non c’era altra strada. Ne siamo sicuri? Buzzanca ha sempre sostenuto che la prima ordinanza era perfetta e che dai giudici che l’avevano stoppata venivano suggerite solo piccole modifiche. Questa non ci pare una piccola modifica, piuttosto sembra sostanziale se non di più. Ecco, questo sì è un provvedimento epocale: il messinese viene tassato per attraversare lo Stretto. Non ci pare che i giudici avessero suggerito questo. “In”felici di essere smentiti.