Nella classifica del mare illegale, sulle attività illecite, la Calabria si colloca al quinto posto con 1.934 reati; 2.030 persone denunciate e arrestate; 911 sequestri effettuati. Rispetto ai chilometri di costa, la Calabria si posiziona all’undicesimo posto con 1.934 reati su 715,7 Km di costa (2,7 reati per km).
Sono alcuni dei dati emersi dall’edizione 2021 del dossier “Mare Monstrum”, elaborato da Legambiente su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto.
Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento nelle regioni costiere, la Calabria è al quarto posto con 1.082 infrazioni accertate, 1003 persone denunciate e arrestate e 353 sequestri effettuati. La Calabria si colloca al quarto posto anche nella classifica del mare inquinato con 458 infrazioni accertate, 635 persone denunciate e arrestate e 275 sequestri effettuati. Posizione numero quattro anche nella pesca illegale con 374 infrazioni accertate, 373 persone denunciate e arrestate e 280 sequestri effettuati. Ammontano a 40446 kg i prodotti ittici sequestrati su 715,7 km di costa.
“Il dossier Mare monstrum – spiega la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – rivela che la nostra regione è sempre stabilmente ancorata nelle posizioni più alte delle classifiche dell’illegalità. L’attività della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, anche grazie alla legge n.68/2015 sugli ecoreati, sta lentamente modificando lo stato delle cose.
Tuttavia, particolarmente gravi continuano ad essere i dati relativi all’abusivismo edilizio, alla mala depurazione ed alla pesca illegale che interessano le bellissime coste ed i mari calabresi. E’ necessaria da parte delle Amministrazioni preposte un’ opera di prevenzione e controllo a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Ed è inoltre incomprensibile, in uno Stato di diritto, che omissioni ed abusi non vengano colpiti e sanzionati con celerità, nel rispetto della normativa vigente, ripristinando, oltre ai luoghi, anche quel clima di legalità e rispetto delle regole, così importanti per il vivere civile e per il benessere della collettività”.