Un incontro presso il Centro islamico di Messina, organizzato dal Sae (Segretariato Attività Ecumeniche) con la comunità musulmana. Erano presenti anche molti membri della Piccola Comunità Nuovi Orizzonti. In questo tempo caratterizzato sempre più da un clima ostile e violento che vede seriamente compromessi i rapporti tra stati e religioni sembrerebbe un’iniziativa contraddittoria. È, invece, un autentico segno profetico, egregiamente pensato e proposto dal Sae, che quale associazione di laici mira a rendere attuale e credibile il dialogo tra le confessioni cristiane e le religioni in genere. Il calore fraterno è stato alto dall’accoglienza fino alla conclusione dell’incontro, momento in cui si è potuto gustare un tè alla marocchina, e pasticcini arabi e messinesi.
L’incontro guidato dal presidente dei musulmani di Messina, l’egiziano Mohamed Refaat e da Daniela Villari, responsabile del gruppo Sar di Messina, è stato aperto con la lettura, prima in arabo e poi nella traduzione approvata, di un breve brano tratto dal Corano (Sura 49,13), che evidenzia come l’unico Dio creatore degli uomini ci ha fatti diversi per costituire più popoli, ma tutti ci ha tratti da un’unica origine. Tutti della stessa famiglia umana, anche se di etnie e religiosità diverse. Tornare, pertanto, alla riscoperta della fratellanza umana significa conoscenza reciproca e superamento delle lotte fratricide che hanno insanguinato la storia e insanguinano il nostro tempo. Anche Daniela, dopo un brevissimo accenno alla identità del Sae, ha sottolineato come questa Associazione cristiana ha sempre nutrito e curato anche il dialogo tra le religioni e in particolare con il mondo ebraico e musulmano.