«C’era da aspettarselo, anzi sarebbe potuta andare anche peggio». L’assessore al risanamento Roberto Sparso commenta così quanto avvenuto all’interno delle baracche di Fondo Saccà ancora non demolite, dopo il fugace ma intenso temporale di ieri mattina, che per un attimo ha fatto ripiombare la città nell’incubo primo ottobre. Il sopralluogo effettuato nel primo pomeriggio di ieri dai vigili del Fuoco, ha accertato l’inagibilità di circa sei strutture semi allagate dall’acqua infiltratasi dai tetti, che ha inoltre provocato danni al sistema elettrico, costringendo gli stessi abitanti a trascorrere una nottata al buio, in mezzo all’umido e tra i residui di pozzanghere.
Scampato il temporale, i cittadini che ancora risiedono nelle fatiscenti strutture perché non beneficiari di alloggio, si sono immediatamente recati presso gli uffici del dipartimento di via Trento dove hanno rumorosamente manifestato le loro ragioni. Ragioni a cui però il rappresentante della giunta Buzzanca ha ben poco da rispondere, perché di nuovi alloggi non c’è nemmeno l’ombra: «Non mi voglio ripetere, ma ereditiamo una situazione disastrosa frutto di scelte sbagliate che oggi ci portano ad affrontare difficoltà che a volte sembra senza via d’uscita. Nel caso specifico – continua Sparso – giovedì in giunta verrà presentata una proposta di delibera (prima si era parlato di determina sindacale, vedi correlato) in cui chiedo di dare priorità, nelle graduatorie di risanamento, alle famiglie rimaste tra le baracche di Fondo Saccà, e a breve di Fondo Fucile e via Bisignano. Ma bisognerà attendere disponibilità di alloggi, di cui al momento non c’è traccia». Rimanendo in tema di “false illusioni abitative”, come egli stesso le ha definite, il rappresentante della giunta “punta” alla seconda proposta che sempre giovedì verrà presentata in giunta, quella riguardante il regolamento di assegnazione alloggi: «questo documento potrebbe finalmente permettere di chiudere quel bando sull’emergenza abitativa che continua ad alimentare speranza inesistenti: basti pensare che al momento, a fronte di zero alloggi disponibili, sono state presentate quasi 800 domande, per la precisione 780».
Per la fine della settimana è stato fissato l’inizio degli interventi di bonifica e demolizione in un lotto di Fondo Fucile, a ridosso della scuola “Albino Luciani”, che proprio in virtù della vicinanza con la scuola, renderanno le operazioni di smaltimento particolarmente delicate. Così come delicata si rivelerà, al prossimo temporale, la situazione delle famiglie che anche in questa area rimarranno isolate nelle poche baracche escluse dal piano di demolizione. (ELENA DE PASQUALE)
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