Le primarie, un anno dopo. Non c’è più lo spiegamento di forze, l’esercito di organizzatori e seggi, ma un gruppo di volontari che mettono insieme determinazione e passione. Le primarie, un anno dopo. I renziani storici dello Stretto hanno la prima vittoria. Unico caso in tutte le liste renziane dell’isola il capolista è donna, non è una big ed è una renziana storica, Iole Nicolai.
Loro, i renziani della provincia di Messina la prima battaglia l’hanno vinta nel momento della formazione delle liste.
“Ci dicevano:sarete asfaltati dai renziani dell’ultima ora, dai genovesiani, di voi non resterà nessuno- dice la capolista-Invece questo è un gruppo unito, forte e abbiamo dato dimostrazione di potercela fare. Nessuno avrebbe pensato che ci sarebbe stato un capolista non deputato, non sindaco, non big. Invece è accaduto proprio a Messina. Questo non significa che ci chiuderemo, tutt’altro, il nostro è un approccio inclusivo. Il Pd non c’è mai stato a Messina, ci sono solo macerie, ma siamo insieme per costruirlo”.
L’hanno spuntata sui genovesiani transitati all’ultimo momento in casa Renzi e su Laccoto, che è deputato regionale. L’hanno spuntata su quanti sono arrivati alla seconda ora ed alla terza, ma soprattutto l’hanno spuntata perché davvero non ci credeva nessuno che ce l’avrebbero fatta.
Ed è questo il messaggio che è stato ribadito oggi in conferenza stampa dai renziani storici, con chi, come i Progressisti Democratici Daniele Zuccarello e Nicola Barbalace, hanno cominciato un percorso insieme da tempo, o Luigi Beninati, area Pittella, che ha spiegato le motivazioni dell’appoggio al sindaco di Firenze. Con loro anche i rappresentanti dei Big Bang della provincia, che non sono mai mancati in tutti gli incontri con la stampa, proprio per portare la voce delle zone tirrenica, jonica e dei Nebrodi.
“Non abbiamo big nella nostra lista. Non c’è Genovese, non ci sono nomi altisonanti- ha detto Alessandro Russo- ci sono i militanti e i rappresentanti del territorio. Questo è il Pd che vuole cambiare e rinnovare anche a Messina e lo stiamo dimostrando con i fatti”.
Concetto questo ribadito da Ciccio Quero, anche lui in lista in posizione eleggibile (è quarto) e che ha sottolineato come il Pd messinese stia cambiando nei fatti: “Solo a Messina i renziani storici hanno il capolista, se si esclude Davide Faraone a Palermo. Noi crediamo sul serio nel Pd, siamo rimasti anche quando ci volevano espellere perché crediamo in questo partito e crediamo nel rinnovamento della classe dirigente. Non ci sono più i 20 seggi delle primarie per il premier dello scorso anno, né i seggi di fine dicembre 2012, ma ci sono tanti volontari che portano scatoloni, spediscono lettere, danno il loro impegno per realizzare lo stesso queste primarie”.
Nessuno si aspetti le cifre e le percentuali di Bersani dello scorso anno, né la stessa affluenza, sottolineano, soprattutto a Messina (dove i seggi saranno 8). In riva allo Stretto parte dei genovesiani di ferro, non essendo ancora note ufficialmente le decisioni del leader del Pd in merito alle mosse future, hanno preferito non impegnarsi quando non defilarsi del tutto. Ma ai renziani storici già da tempo si sono unite diverse anime “è questa la cosa importante-spiega Russo– Di fronte a molti disimpegni abbiamo unito anime diverse che prima erano state ignorate”.
Il gruppo è più forte e include anche i Progressisti Democratici: “Noi non abbiamo voluto nessun candidato nella lista- spiega Daniele Zuccarello,uno dei consiglieri comunali più attivo e battagliero in Aula- perché noi siamo rappresentati da Quero e Nicolai. Siamo un gruppo compatto e non sono d’accordo quando si dice che non ci sono big nella nostra lista, perché Quero, dopo tante battaglie è un big a tutti gli effetti”.
Il gruppo Barbalace sta costituendo un Comitato Pro Renzi e già da tempo è al lavoro con i renziani storici: “Lo scorso anno abbiamo sostenuto Bersani-spiega Nicola Barbalace- E’ trascorso un anno ma sembra un’era geologica, noi non siamo qui per salire sul carro del vincitore, ma per spingere tutti insieme”.
Anche l’area Pittella sostiene la mozione Renzi, “Per noi è fondamentale mettere tra le priorità la questione del Mezzogiorno e l’Europa-ha concluso Luigi Beninati- A noi non interessano né posti né parlare di aria fritta, ma incidere sulle questioni specifiche del territorio”.
Domani i banchetti dei renziani saranno a Messina (via Tommaso Cannizzaro pressi farmacia Ruffo), a Barcellona, Milazzo, Capo d’Orlando nelle piazze principali.
“Anche in provincia stiamo lavorando per il cambiamento- ha detto Bernardo Dell’Aglio- A Barcellona i circoli hanno litigato per una settimana sul numero dei seggi ed è dovuto intervenire il segretario provinciale per risolvere la diatriba. Noi vogliamo un Pd democratico, aperto, senza vecchie logiche”.
Per i renziani queste primarie sono lontane anni luce rispetto al 2012 “Dovremmo dedicare questo impegno a Nelson Mandela- ha concluso Yuri Parteniti Martello di Tortorici- un sognatore che non si è mai arreso. Noi non abbiamo smesso di sognare un Pd nuovo e diverso”.
Domenica 8 dicembre seggi aperti dalle ore 8.00 alle ore 20.00 in 80 comuni della Provincia di Messina per le primarie per l'elezione del Segretario e dell'Assemblea Nazionale. Le consultazioni sono aperte a tutti: per votare è necessario esibire la carta di identità, la tessera elettorale e versare un contributo di 2€ (tranne i tesserati). Si vota nel seggio elettorale in cui si vota normalmente alle elezioni.
Nella città di Messina è inoltre istituito il seggio speciale per i minorenni, i fuori sede ed i cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno presso il seggio Messina 5,nella Galleria Vittorio Emanuele.
Tre sono le liste – con alternanza di genere – collegate ai candidati Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati, mentre nove saranno i componenti dell'Assemblea Nazionale eletti nel collegio provinciale di Messina.
In allegato l’elenco degli 8 seggi di Messina.
Rosaria Brancato