L’abolizione delle province (su cui dovrà dire l’ultima parola l’Assemblea regionale) non rallenta la corsa alle elezioni comunali, quelle sì certe, del 26 e 27 maggio. Chiuse le urne per le elezioni politiche, i partiti – tra malumori, mal di pancia e riflessioni interne – puntano dritti all’obiettivo: il governo della città.
I maggiori “sussulti” si registrano nel centro-sinistra, all’interno del quale sembra delinearsi con certezza l’alleanza tra il Pd, l’ Udc ed “Il Megafono”di Crocetta, che si trascinerebbe gli altri gruppi e movimenti a lui vicini. La strategia è chiara e mira ad esportare a Messina il modello regionale, dove le tre compagini sono insieme a capo di Palazzo D’Orleans. Un rapporto non sempre facile, che però allo stato attuale appare l’unico in grado di far sperare in un successo alle prossime elezioni, che dovranno “incoronare” il nuovo sindaco di Messina. E proprio sul nome da spendere in questa difficile campagna elettorale, Pd e Udc stanno spendendo tutte le loro energie, con i dirigenti locali che parlano a nome della base e chiedono scelte condivise e partecipate ed i leaders, Francantonio Genovese e Gianpiero D’Alia, che sembrano aver trovato non solo l’intesa politica ma anche l’accordo su un nome di prestigio, quello del costituzionalista e messinese, Michele Ainis.
Ovviamente, al momento, si tratta solo di indiscrezioni, tuttavia è un dato che le tanto sbandierate primarie per le ammnistrative annunciate dal Pd mesi or sono stanno avendo un percorso assai più tortuoso di quello che avrebbero dovuto avere se fossero state davvero il metodo prescelto dall’intero partito per la selezione del candidato a sindaco. Anche il documento presentato da Liliana Modica e sottoscritto da numerosi circoli vicini a Genovese fa pensare che c’è chi rema contro e che, in fondo, queste primarie le vogliono soprattutto, e forse solo , il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli -che per primo ci ha creduto e si è messo in gioco, convinto di essere supportato da Genovese – ed i renziani , bramosi di rivincita e sostenitori di un cambiamento che deve arrivare dal basso. In questa settimana, il Pd inizierà le “consultazioni” con gli altri partiti amici, Udc in primis, e proverà – non si sa bene a questo punto con quanta convinzione , a partorire le primarie di coalizione ed a passare dagli intenti ai fatti.
In attesa di conoscere cosa avverrà nel centro- sinistra, spostiamoci sull’altro fronte, andando a vedere cosa sta accadendo nel centro-destra, apparentemente meno frenetico in questa fase. Attraverso un comunicato congiunto, i deputati Vincenzo Garofalo e Nino Germaná fanno sapere che nella segreteria del Pdl di via I Settembre c’ è grande fermento, più che in tema di candidature sul programma da proporre alla città . "Pur ritenendo importante sciogliere il nodo relativo al candidato sindaco – scrivono i due esponenti del Pdl – siamo convinti del fatto che, ancora più importante, sia avere chiaro cosa fare per la città e su questo ci stiamo concentrando. Occorre lavorare sodo perché, oggi più che mai, riteniamo sia necessario affrontare i problemi concreti, discutere di programmi per risollevare una città che sta arrancando tra mille difficoltà e che ha una situazione finanziaria complessa. E' tempo di responsabilità. Di errori ne abbiamo commessi tutti, nessuno escluso. Non é questo il momento – concludono Gemanà e Garofalo – di fare recriminazioni e di lanciarsi reciproche accuse dando vita ad una campagna elettorale piena di veleni che non servono alla città”.
Se il centro-sinistra freme ed è alle prese con un vivace dibattito interno sul nome e sulle modalità di scelta del candidato a sindaco , il centro-destra si mostra più attendista. Ma è ricollocabile in quest’area la candidatura, ancora non ufficiale, del giornalista messinese Fabio Mazzeo, attuale capo ufficio stampa alla Camera per il Pdl. Il diretto interessato , che è tra i principali protagonisti del movimento civico “VivaMessina”, si tira fuori da qualsiasi schieramento e giura che, almeno inizialmente, la sua candidatura non sarebbe riconducibile ad alcuna area di appartenenza. Mazzeo aspira ad ottenere consensi trasversali e con la sua “discesa in campo” mira a creare scompiglio tra i partiti, tanto a destra quanto a sinistra. Qualche esponente del Pdl lo avrebbe già contattato, ma l’ex direttore di Televip dice di voler evitare in questo momento, “sponsorizzazioni” politiche, l’unica cosa che gli interessa davvero è proporre alla città un programma serio e concreto, che abbia come punti fondamentali il risanamento finanziario, il lavoro, l’ambiente e la viabilità e faccia tornare Messina ad essere una “città normale”.
E di priorità e progetti concreti parla in un comunicato Pippo Isgrò, anche lui in corsa per la poltrona di sindaco. Secondo l’ex assessore tutto fare della giunta Buzzanca, “un punto di vitale importanza dovrà essere messo al primo posto nell’Agenda del prossimo Sindaco: una gestione della spesa pubblica efficiente, oculata e trasparente al fine di soddisfare le esigenze dei cittadini, che riguardano la pubblica illuminazione, l’acqua, le Partecipate (Amam, Atm e Messina Ambiente),le manutenzioni in genere, l’erosione delle coste e il monitoraggio di torrenti e colline, per evitare esondazioni e dissesti. In buona sostanza – continua Isgrò – bisogna garantire i requisiti minimi di sicurezza, vivibilità e concretezza amministrativa. In conclusione, bisogna promuovere il benessere collettivo migliorando le prestazioni ed ottenendo il gradimento dei cittadini in tutti i servizi erogati. Solo così essi scegliendo una coalizione efficiente e capace, non si pentiranno di averla votata. Occorre lavorare tutti per il bene comune, al fine di condividerlo con i membri della comunità”.
Intanto, la comunità sta a guardare e ad attendere che qualcuno la coinvolga davvero e non solo con le parole. Altrimenti, il Movimento cinque stelle potrebbe trovare la strada spianata anche qui. (Danila La Torre)