Seconda lettera aperta del dottor Giovanni Caminiti sulle elezioni del Consiglio dell’Ordine dei Medici, indirizzata a tutti i colleghi della provincia di Messina.
Cari Colleghi, per il 5, 6 e 7 settembre era stata convocata l’assemblea elettiva degli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Messina. Convocazione ferragostana che ha contribuito a fare s’ che non venissero presentate candidature di opposizione alla lista definita “Caudo Presidente”, cioè la cosiddetta lista degli uscenti.
Lista unica, risultato dell’elezione scontato, lo scrutinio poteva dare solo un esito: tutti eletti i candidati della lista “Caudo Presidente”. Ma ecco il nuovo colpo di scena. Giorno 5 non si costituisce il seggio. L’ Ordine comunica che “in data 5 settembre 2020, alle ore 11:00, decorse tre ore dalla costituzione delle Assemblee elettorali, non sono state acquisite tra gli iscritti agli albi professionali presenti in aula le disponibilità a ricoprire, anche in caso di votazioni in seconda e terza convocazione, i tre uffici di Scrutatore, all’interno dei quali individuare il Presidente del seggio, e quello unico di Segretario”
All’orario di inizio dell’assemblea questa deve essere dichiarata deserta non sono presenti nemmeno 4 (quattro!) iscritti che disponibili a costituire il seggio elettorale. Tutto deve essere rinviato alla seconda convocazione. Non ricordo, negli ultimi 30 anni, che una assemblea elettorale dell’Ordine dei Medici di Messina non abbia chiuso le operazioni elettorali alla prima convocazione.
Vicenda tragicomica soprattutto se accoppiata alla convocazione di Ferragosto. Sembra impossibile che nessuno, ma proprio nessuno, abbia dato la propria disponibilità. Se così fosse significherebbe che “gli uscenti” hanno un seguito pari a zero. Ma sappiamo che così non è. Altra ipotesi potrebbe essere che, ormai certi dell’elezione, “gli uscenti” abbiano pensato che sarebbe stato scomodo perdere un fine settimana di bel tempo settembrino, con giornate e temperatura estive per curarsi di una elezione scontata. Meglio rinviare tutto a fine settembre, a temperature più fresche e con clima più incerto, senza perdersi le ultime giornate di mare. Non è certo una ipotesi credibile. Troppa arroganza, se fosse vero.
Si può fare una terza ipotesi. Il quorum dei votanti, in prima convocazione per raggiungere la validità della votazione, è di due quinti degli aventi diritto al voto: 2414 votanti. Può essere stato ritenuto che, in una elezione senza competizione sarebbe stato difficile portare a votare quasi più di 2400 medici, quindi, meglio auto boicottare fin dall’inizio la prima convocazione per passare alla seconda. In seconda convocazione il quorum di votanti sarà dimezzato: 1207. Dimezzata quindi la difficoltà di raggiungere il numero minimo di votanti. Ma se il Consiglio di un Ordine professionale teme di poter rappresentare, a stento, solo un quinto degli iscritti, non può ritenersi rappresentativo.
Quindi facciamo una sintesi. Le elezioni vengono indette nel periodo di massima distrazione, la seconda settimana di agosto, per rendere il più difficile possibile la presentazione di candidature di competitori di opposizione. Non si prevede il voto telematico, e si istituisce seggio unico per rendere quanto più difficile il voto e valutarne di persona l’andamento. Si teme di non riuscire a portare al voto più di un quinto degli iscritti. Bisogna trarre le conclusioni, capire chi rappresenta il Direttivo di questo Ordine e quali finalità di propone. Tutti voi colleghi, siete certamente capaci di darvi delle risposte che, per la loro ovvietà, non mi permetto di proporvi
Giovanni Caminiti